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Il calcio in tv è alla svolta: le partite di A ai registi della Lega

La furiosa polemica innescata dal Milan sul (non) fuorigioco di Tevez potrebbe avere conseguenze concrete nei prossimi mesi per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione delle partite in tv. Ecco …

Redazione VN

La furiosa polemica innescata dal Milan sul (non) fuorigioco di Tevez potrebbe avere conseguenze concrete nei prossimi mesi per quanto riguarda l'organizzazione e la gestione delle partite in tv. Ecco quanto scrive oggi La Gazzetta dello Sport:

Juventus, Milan, Sky, Mediaset, Infront. Alleanze reali o presunte, accuse reciproche di contiguità, ed ecco che perfino dietro un banale episodio da moviola si alimenta una montagna di sospetti, a tal punto che in Lega il fronte guidato da Adriano Galliani, attualmente maggioritario, ha deciso che è il momento di cambiare: dalla prossima stagione dovrebbe essere la Lega stessa a gestire in esclusiva la squadra di registi e produttori incaricati di confezionare televisivamente gli incontri di Serie A. Dal 2010 l’assemblea di Lega decise a suo tempo di utilizzare registi e produttori di Sky e Mediaset, designati ogni giornata secondo questo schema, che ricalca il valore dei rispetti contratti televisivi: 6 partite prodotte da risorse di Sky, 3 da Mediaset e una da un team indipendente. All’epoca i club ritennero che l’alternanza della squadra di regia sui diversi campi e l’affiancamento di un producer Lega incaricato di controllare la qualità del segnale fossero sufficienti per assicurare la terzietà della produzione . Evidentemente alcune società - il Milan in primis – pensano che tutto questo non basti più.

La prossima assemblea, già convocata per venerdì con altri punti all’ordine del giorno, sarà l’occasione per sollevare la questione. Visto che il “governo” della Lega è in mano all’asse Galliani-Lotito-Preziosi eccetera, è molto probabile che i cambiamenti immaginati si tramutino in realtà in una delle successive assemblee. Certo, si rischia l’inasprimento dello scontro dal momento che la stessa Juventus, alleata su questo versante alla Roma, ha evocato nel comunicato di domenica (LEGGI). Il confezionamento del prodotto – le inquadrature, il montaggio, la scelta dei replay – sarà realizzato da una squadra di registi e produttori “indipendenti”, ingaggiati in esclusiva dalla Lega e non più sotto contratto con i broadcaster. Già, ma che cosa c’entra con la linea tracciata sullo schermo per i casi da fuorigioco? Quello non è un compito del regista ma rientra nell’autonomia di ogni singola emittente, in fase di post-produzione. Nella versione hard della riforma l’asse di governo vorrebbe intervenire anche su questo aspetto: grafica marchiata Lega per le partite di campionato. È ciò che fa la Premier inglese, ma solo per il punteggio, i marcatori, il timer. In Italia ci si vorrebbe spingere oltre: far produrre a tecnici in capo alla Lega, con un sistema identico per tutti i campi della Serie A, le rielaborazioni delle immagini relative al gol-non gol (la cui tecnologia in aiuto dell’arbitro verrà introdotta dal 2015-16) e ai fuorigioco.

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