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Il 4-4-2 del Grande Confronto

La richiesta dei giocatori e la flessibilità di Rossi (COMMENTA)

Redazione VN

Se c'è un retroscena che Rossi non ha nascosto, e difficilmente avrebbe potuto, anche perché la notizia è uscita lunedì senza smentite, è stata la disponibilità a lasciare la guida tecnica della Fiorentina dopo l’umiliazione contro la Juve. Non un atto di resa ,_ ha precisato _ ma la presa d’atto di una «situazione particolare». Difficile fare distinzioni in questi casi. Rimasto in sella per scelta della società e inclinazione favorevole dei giocatori, Rossi si è reso disponibile a mettere tutto in discussione, a cominciare dal modulo di gioco. La scelta del 4-4-2 è stata in un certo senso suggerita dalla squadra, che aveva bisogno di stare in campo nel modo più semplice e lineare possibile, e Rossi l’ha accettata conservando il sanissimo dubbio della «coperta corta»: un modulo del genere può essere applicato bene e con continuità se ci sono almeno quattro esterni di ruolo in rosa. La Fiorentina ha Vargas, il recuperato Marchionni (scommessa vinta, ieri a Genova), l’incognita Romulo e il poco definibile Cerci, che semmai è un esterno altissimo, da 4-3-3.

Ma Rossi ha dimostrato intelligenza sacrificando i suoi dubbi di fronte all’esigenza primaria della Fiorentina, che è quella di salvarsi. E i giocatori hanno risposto disputando una partita solida, senz’altro migliore rispetto alla media di quelle viste in questa stagione, riuscendo a reagire perché c’era anche l’incognità della tenuta psicologica dopo il 5-0 contro la Juve. Il ritiro, almeno, è servito per tirare le somme e responsabilizzare chi deve prendersi gli oneri principali in un momento così delicato: per questo è stato sacrificato Nastasic; per questo Ljajic continua a vedere le partite in tribuna.

I giovani devono essere lanciati in altre condizioni di spirito, è ingiusto pretendere che siano loro a risolvere le situazioni nei momenti più delicati.

E’ anche giusto che l’allenatore, dopo aver provato a far crescere la squadra attraverso la sua esperienza, si fidi alla fine di quello che la squadra gli chiede, anche se va in un’altra direzione. La parziale rinascita della Fiorentina, che ha ripreso vita e colore dopo i cinque schiaffi della Juve, è figlia del Grande Confronto. Perché solo tutti insieme si può uscire dai guai.

Angelo Giorgetti - La Nazione