IL CALCIO è fatto così. I ribaltoni sono all’ordine del giorno, e non solo nel corso dei novanta minuti che decidono una partita. Alla lunga può bastare un gesto, un’intuizione, per rovesciare gli equilibri e cambiare i rapporti. Il minuto è il ventisettesimo del secondo tempo di Parma-Fiorentina, recupero di campionato, il gesto quello di un’esultanza. Alessio Cerci riceve dalla sinistra, anticipa il taglio sul primo palo e beffa Mirante portando momentaneamente in vantaggio la Fiorentina. Dopo il primo tempo del “Tardini”, immaginare una rimonta sembrava pura utopia, eppure l’ingresso dell’ex Roma cambia volto alla squadra. Che possa essere una nuova riappacificazione tra Cerci e tifosi, forse, è ancora presto per dirlo, ma di certo un primo passo è stato compiuto. «E questo gli va riconosciuto – conferma il tifoso Pietro Vuturo, mercoledì sera a Parma – anche nell’esultare sotto quegli eroi che avevano scelto di seguire la squadra in trasferta. In questo momento, con una squadra come quella viola, è forse l’unico insieme a Jovetic in grado di incidere sul risultato». Forse, allora, la ricetta è ancora più semplice. La fornisce Filippo Pucci, Associazione Centro Coordinamento Viola Club, anche alla luce di quanto successo negli ultimi mesi. «Non credo ci fosse la guerra prima, perciò non parlerei di pace oggi. Dico solo che ci sarebbe bisogno, soprattutto d’ora in poi, di rispetto reciproco».
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I tifosi su Cerci: “Nessuna guerra, dimostri continuità”
Nessuna preclusione per l’attaccante romano, basta che dia il massimo per la maglia
La Nazione
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