Di quell'aggressione colpì la dinamica, inedita su un campo di calcio. Non lo schiaffo, la manata, l'insulto ma una gragnuola di pugni su un ragazzo indifeso, strappato dalle mani dell'assalitore. Sequenza da strada, più che da partita. Segno di un allenatore andato in tilt, stremato dalla tensione, da quella sconfitta che sta maturando in casa (0-2 dopo mezz'ora), offeso da quel gesto di Ljiajc, che appena sostituito, lo ha applaudito ironicamente. Per il tecnico scatta l'esonero della Fiorentina già alla fine del match col Novara (terminato 2-2). E poi il pubblico ludibrio, perché quelle immagini fanno il giro del mondo. Un uomo indifendibile, che non si è mai difeso.
stampa
I pugni di Delio e la ripartenza 7 mesi dopo
Di quell’aggressione colpì la dinamica, inedita su un campo di calcio. Non lo schiaffo, la manata, l’insulto ma una gragnuola di pugni su un ragazzo indifeso, strappato dalle mani dell’assalitore. …
(...) La Samp è risalita, ora tocca a Rossi. Forte di 12 campionati di A e di una professionalità indiscutibile ha il diritto di essere giudicato per quello che è, un signor allenatore. Piuttosto segniamoci una data, il 28 aprile 2013, giorno di Sampdoria-Fiorentina, o meglio Rossi-Ljajc proprio un anno dopo. L'occasione per stringersi la mano e di chiedere le scuse. Giusto siano reciproche.
La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA