Sul Corriere dello Sport-Stadio troviamo le parole dei protagonisti della rinascita della Fiorentina. Vi riportiamo i concetti principali:
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“I nostri dieci anni con i Della Valle”
Da Di Livio a Prandelli, i protagonisti della rinascita. E Antognoni…
DOMENICI – «Avevamo le ore contate ma i Della Valle si fecero subito avanti con le loro idee e i loro progetti. Incontrai Diego a Cannes, sul suo yacht. Era un sabato (il 3, ndr) e facemmo tutto. La domenica avrei dovuto vedere Preziosi, ma io dissi no».
GIANI E ANTOGNONI– «Avevamo registrato la squadra con il nome di Fiorentina 1926 ma pochi giorni dopo scoprimmo che c'era già chi ci aveva preceduto. Allora optammo per Florentia Viola 1926. Chiamai subito alcuni potenziali dirigenti (tra questi anche Antognoni, ndr), poi è stata la proprietà a decidere». I primi scricchiolii sono cominciati qui, all'alba di dieci anni fa. «Fu Giani a telefonarmi - continua Antognoni ripercorrendo quanto accadde in quei giorni - poi non ho più saputo niente. Ci sono rimasto male. La mia Fiorentina si ferma al 2001. Una soddisfazione recente? La notte della mia festa: oltre a settemila tifosi c'era anche la squadra. E' stato bello».
DI LIVIO –«Sono stato giocatore, capitano e uomo spogliatoio: per la Fiorentina avrei fatto qualsiasi cosa. Il momento più bello è stato lo spareggio contro il Perugia. Il più brutto, invece, quando ho capito che, dopo la promozione in A, io non servivo più. Auguro ai Della Valle di riuscire a riportare la Fiorentina sempre più in alto, anche a lottare per uno scudetto. Il mio sogno? Allenare i viola».
PRANDELLI – “«Era novembre (2004, ndr) quando mi incontrai con la famiglia Della Valle. Poi Corvino mi propose l'accordo. Capimmo subito che il sodalizio avrebbe funzionato».
GILARDINO –«Ho vissuto quasi quattro anni in una città magnifica, quattro anni di gol e soddisfazioni, su tutti quella, indimenticabile di Anfield».
MONTOLIVO –«Sarò sempre grato alla famiglia Della Valle per tutto quello che mi ha dato. Essere stato il capitano mi ha riempito d'orgoglio».
DONADEL –«Ho imparato che cosa volesse dire ‘stile Fiorentina’, in campo e fuori: la Fiorentina è stata e sarà una seconda famiglia».
RENZI –«Dieci anni fa la Fiorentina è risorta. Siamo stati capaci di ripartire dalla C2 ed arrivare tra le grandi d'Europa. La Fiorentina può e deve guardare al futuro con entusiasmo».
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