Quello che poteva essere ed è stato, ma anche tante ipotesi che non si sono concretizzate. Fiorentina-Catania è anche la storia di una lunga serie di trattative e affari di mercato. Sarebbe troppo facile guardare al recente passato, all’arrivo prima di Vargas e poi di Mihajlovic. Due operazioni che si sono concluse con tempi e modi diversi. La vera accelerazione si è registrata questa estate, anzi subito dopo la fine del campionato. A partire proprio dal direttore sportivo.
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I mille intrecci con il Catania
I retroscena delle trattative saltate
Il nome di Pietro Lo Monaco è stato spesso accostato alla Fiorentina per il dopo Corvino, una destinazione che sarebbe stata molto gradita anche all’artefice del miracolo Catania delle ultime stagioni. Poi è stata la volta dell’allenatore. Dopo la frattura con Pulvirenti, Pradè ha puntato dritto su Vincenzo Montella, che ha ottenuto la rescissione non senza polemiche. Anche qui un tira e molla mica da poco, con un felice esito finale per i viola. Anche se poi la Fiorentina ha dovuto rinunciare a Salifu, ceduto in prestito con la formula del diritto di riscatto e controriscatto. Non è mancato il solito potenziale interesse per Maxi Lopez, l’anno scorso virtualmente viola e invece approdato a Genova, sponda blucerchiata. E via ancora con l’opzione Marchese, esterno sinistro in scadenza di contratto, per il quale il Catania ha subito detto no. L’apertura c’è invece stata per il «Papu»Gomez, che avrebbe seguito volentieri il suo maestro Montella a Firenze. L’offerta al club rossazzurro è arrivata (tra i 6 e i 7 milioni), ma non è stata giudicata adeguata. Gomez alla fine ha anche rinnovato fino al 2016.
Nel mezzo anche il corteggiamento neppure troppo nascosto per Lodi,Bergessio e Barrientos. Anche qui però tutto si è fermato ai sondaggi vista le richieste sempre molto alte. Fino all’arrivo di Llama. Anche per questo Fiorentina-Catania ha un sapore davvero particolare.
La Nazione
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