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I gol, i dolori e i dubbi di Jovetic: c’è una strategia?

Stevan merita rispetto. Ma adesso dica cosa vuole fare

Redazione VN

Ottimo giocatore, bravo ragazzo. Non è obbligatorio che i due concetti abbiano un senso comune quando in ballo ci sono contratti, carriere, promesse scritte su un accordo depositato in Lega. Dietro ci sono interessi più grandi di Jo Jo, pensieri complicati in un momento di grande confusione e tentazione, con alcune delle squadre più forti d’Europa che bussano alla porta di Fali Ramadani, il manager slavo di Stevan che in portafoglio ha anche Nastasic e Ljajic. Nel frattempo la Fiorentina è alla vigilia di una Rifondazione, erre maiuscola, di cui si conoscono solo i tratti essenziali (grande rinnovamento, arrivo di giocatori motivati), ma ancora non l’allenatore e il direttore sportivo.

Se c'è qualcosa che rode Stevan — e qualcosa c’è, se anche Guerini dice che bisogna capire che cosa ha in testa il ragazzo — è bene che venga fuori alla svelta. I tormentoni stuccano. Ci vuole qualcuno che abbia il coraggio di prendersi la responsabilità.

Partiamo dai fatti. Jovetic ha partecipato alla salvezza della Fiorentina con 14 gol e merita rispetto doppio, se non addirittura triplo, perché li ha segnati nell’anno successivo al gravissimo infortunio al ginocchio. Il secondo fatto ha radici lontane, è legato agli eccellenti rapporti fra Ramadani e Corvino: un feeling espresso in tutte le salse dal manager, che ha perso il vecchio punto di riferimento all’interno della Fiorentina e forse anche il senso di un vincolo reciproco. Terzo elemento: le sofferenze muscolari. Alcune improvvise, altre impreviste, molte non rintracciate sotto forma di lesioni negli esami diagnostici.

Logico avere rispetto per un giocatore determinante che rientra dopo un anno di sosta per infortunio, ma bisogna interpretare anche le sfumature dei report medici. I compagni di squadra hanno assistito agli eventi senza capirci molto, prendendo atto che Jo Jo ha anticipato il controllo al ginocchio nella clinica di Augsburg, dal dottor Boenisch. Anche lui ha confermato l’assenza di lesioni, come prontamente riferito dal sito ufficiale della Fiorentina, ma Jo Jo non ha partecipato neanche da spettatore all’ultima partita interna dei viola, partendo per il Montenegro. Laggiù risponderà alla convocazione in Nazionale per il match contro il Belgio (25 maggio).Fin qui il passato e il presente. Per gestire quello che succederà da ora in poi dovranno essere prese posizioni coraggiose, da una parte o dall’altra.

Angelo Giorgetti - La Nazione