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I giorni di Pepito l’americano

«Ci vediamo presto in Italia ragazzi!». Quando twitta in italiano, il Social Bomber, lo fa per rivolgersi (soprattutto) ai tifosi della Fiorentina. Pepito is (quasi) back. L’ultima visita dal professor …

Redazione VN

«Ci vediamo presto in Italia ragazzi!». Quando twitta in italiano, il Social Bomber, lo fa per rivolgersi (soprattutto) ai tifosi della Fiorentina. Pepito is (quasi) back. L’ultima visita dal professor Steadman ha sancito il via libera. Rossi può tornare a Firenze. L’appuntamento è fissato. Giovedì 20 Marzo, ore 19, Fiorentina- Juventus. Di nuovo allo stadio dopo infinite giornate passate tra palestra e televisione. Sport americani (Nba e Baseball in particolare) e Serie A. Rossi, infatti, non si è perso nemmeno una partita dei viola. S’è svegliato anche all’alba, per sostenere (a distanza) i suoi compagni.

È accaduto in occasione dell’ultima gara di campionato. Matri e compagni erano impegnati con la Juve, alle 12.30, e nel New Jersey erano (circa) le sei del mattino. Assieme a Beppe le persone di sempre. Quelli che non lo hanno abbandonato neanche per un secondo. Mamma Cleonilde, la fidanzata Jenna, e qualche (inseparabile) compagno di viaggio. Adesso, è il momento di tornare a Firenze. Come detto infatti (e salvo imprevisti) giovedì Giuseppe sarà in tribuna. Lo vuole con tutto se stesso.

Per questo il suo staff si sta organizzando per accontentarlo. Partirà da New York tra mercoledì e la mattinata di giovedì. E poi via. Assieme ad altre 40 mila persone per spingere i “ragazzi” (come li chiama lui) verso un’impresa che entrerebbe dritta nella storia. Del resto, è anche la sua partita. Dal 20 ottobre al 20 Marzo.Quella domenica lo ha fatto definitivamente entrare nei cuori della gente, e pazienza se stavolta non sarà in campo. Perché per rivederlo in campo, servirà ancora un po’ di pazienza. Diciamo che la speranza è metterlo a disposizione di Montella per la gara del 27 aprile a Bologna. Con una premessa. Decisiva. La cautela sarà massima, e non potrebbe essere altrimenti. Bisogna capire come il ginocchio reagirà alle prime corse, e al progressivo aumento dei carichi di lavoro. Non che in questi mesi si sia riposato. Anzi. Cinque, anche sei ore di allenamento al giorno. Anche ieri.

Nemmeno il tempo di accogliere il verdetto di Steadman che Pepito (assieme all’inseperabile fisioterapista Luke Bongiorno) s’è rimesso in marcia. Nel vero senso della parola. A Vail nevica forte? Nessun problema. Pepito si traveste da escursionista e si concede una lunga camminata sulla neve. Un modo, alternativo, per potenziare i muscoli. Il tutto, s’intende, testimoniato da foto su twitter. Pantalone nero e giaccone blu. O meglio. Azzurro. Come la Nazionale. È quello il sogno. Il mondiale in Brasile. Un obiettivo nel quale, nonostante la grande paura, Rossi ha sempre creduto. Anche perché Prandelli non lo ha mai abbandonato. I due hanno un rapporto speciale. Si sono sentiti in continuazione. Sms, telefonate. Un contatto diretto che aveva una duplice funzione. Da una parte tenere informato il ct, dall’altro rassicurare il ragazzo. Stesso discorso con Montella. Andrea Pastorello (il suo procuratore) si è confrontato quotidianamente con la società, e soprattutto con lo staff medico, ma con il tecnico viola era lo stesso calciatore a parlare. Sono state settimane complicate. Poche parole e tanto sudore. Infine il grande sollievo. E la voglia di condividerlo con gli tutti. Oggi, per esempio, il New York Times pubblicherà una lunghissima intervista a Pepito. Roba per pochi eletti. Roba per fuoriclasse.

la Repubblica