Fali Ramadani, procuratore di Jovetic, da più di un mese sta cercando di avere un incontro con la famiglia Della Valle. Ma la porta non si è mai aperta. Una strategia insolita nel mondo del calciomercato. Di solito sono i giocatori a dettare le agende delle trattative. Il percorso più o meno è sempre lo stesso: si denuncia un fastidioso «mal di pancia», si chiede un colloquio chiarificatore con la proprietà e, alla fine, si arriva al divorzio.
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I DV non cedono su JoJo. Se lo stile conta più dei soldi
Fali Ramadani, procuratore di Jovetic, da più di un mese sta cercando di avere un incontro con la famiglia Della Valle. Ma la porta non si è mai aperta. Una …
Con Diego e Andrea Della Valle non ha mai funzionato così. Gli azionisti di maggioranza della Fiorentina considerano i contratti firmati un impegno da onorare. Senza «se» e senza «ma». Per questo, in dieci anni di pallone, non hanno mai accettato ultimatum o, peggio ancora, ricatti. È stato così fin dai tempi di Toni. Il centravanti si era promesso all'Inter ma, dopo un colloquio con il patron della Tod's, stracciò l'accordo con Moratti trascinando la Fiorentina a un passo dalla zona Champions, nonostante i quindici punti di penalizzazione. Ed è stato così anche con Felipe Melo (ceduto senza un euro di sconto alla Juve), con Mutu e, pochi mesi fa, con Montolivo. La Fiorentina avrebbe potuto recuperare qualche soldo cedendolo a gennaio al Milan (società alla quale si era promesso). Invece i Della Valle hanno preferito evitare qualsiasi trattativa obbligando il giocatore a restare a Firenze fino all'ultimo giorno di contratto. E pazienza se dopo lo hanno perso a zero euro. A volte difendere uno stile è più importante che guadagnare una manciata di soldi.
Con Jo-Jo la storia è destinata a ripetersi. Il giocatore ha già un accordo con la Juve, ma la società bianconera non vuole pagare i trenta milioni previsti dalla clausola rescissoria. Il manager Ramadani e il direttore generale juventino Marotta stanno lavorando per convincere la Fiorentina a inserire nell'operazione una contropartita tecnica. Con altri presidenti l'idea potrebbe funzionare. Non con Diego e Andrea Della Valle, che hanno spiegato che il talento slavo non è oggetto di trattativa. Neppure 29.999.999 euro più tutto il cartellino di Quagliarella convincerebbero la proprietà viola a dare il via libera alla sua cessione. Quindi, trenta milioni, con pagamento unico come prevede la clausola, o niente. Il patron ripeterà questo concetto direttamente a Jovetic, nell'incontro in programma oggi nel ritiro di Moena. In un calcio italiano che sta battendo nuove strade lo stile Della Valle potrebbe presto diventare un modello da imitare.
Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport
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