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I conti in tasca alla serie A. La Fiorentina è…

Quando si parla del Triveneto, si pensa spesso all’immagine dell’«operoso NordEst». Anche nel calcio c’è un esempio di questo tipo, cioè l’Udinese. Che, nonostante la sessione estiva non sia ancora …

Redazione VN

Quando si parla del Triveneto, si pensa spesso all'immagine dell’«operoso NordEst». Anche nel calcio c’è un esempio di questo tipo, cioè l’Udinese. Che, nonostante la sessione estiva non sia ancora conclusa, può essere già incoronata come regina incontrastata del calciomercato.

A parlare sono i numeri: nelle ultime cinque stagioni (dal 2009/2010), i bianconeri hanno infatti un bilancio migliore di qualunque altra squadra della nostra serie A. Una media che si aggira sul +24 milioni nelle casse della società a ogni estate. Il record è arrivato nell’agosto del 2011, quando dal Friuli partirono Zapata (9 milioni dal Villareal), Inler (17,5 milioni dal Napoli), Sanchez (26 milioni dal Barcellona) e Pepe (7,5 milioni dalla Juve), vendite che permisero ai Pozzo di chiudere con un +49 a fine mercato. Altre grandi cessioni sono state quelle di Asamoah (totale di 18 milioni versati dalla Juventus) e Benatia (13,5 incassati dalla Roma quest’estate). Insomma, cedere senza mai reinvestire (la spesa massima è stata di 28 milioni nel 2012): i risultati però sono sempre arrivati, visto che Guidolin centra l’Europa - Champions o Europa League - da tre stagioni di fila.

Sorprendentemente alle spalle dell’Udinese c’è il Milan. I rossoneri fanno segnare un +6,4 di media, merito soprattutto delle cessioni di Kakà (65 milioni nel 2009) e della coppia Ibra-Thiago Silva (64 milioni in due l’anno scorso), oltre che di Pato (15 milioni). Certo, non sono mancate le annate pesantemente in rosso, come il 2011/2012, quando il risultato a fine estate fu un -35 milioni (spesi in larga parte per il riscatto di Ibra, El Shaarawy e Boateng). Dietro la società di via Turati troviamo Genoa (+6 di media), Atalanta (+3,4) e ancora a sorpresa l’Inter, che si piazza in quinta posizione con un +2,2. A molti suonerà strano, visti gli ultimi risultati dei nerazzurri, che invece sul mercato si sono spesso contraddistinti con operazioni positive: nelle cinque stagioni in esame, Moratti è andato in negativo negli ultimi due anni, mentre dal 2009 al 2011 ha chiuso in attivo, grazie alle cessioni di alcuni big (Ibrahimovic, Balotelli ed Eto'o su tutti). A sorpresa quindi le milanesi sono in positivo, mentre in fondo alla classifica troviamo le altre big.

In sedicesima posizione infatti c’è la Fiorentina, con un - 3,8 di media, per nulla utile visto che i viola hanno centrato l’Europa solo quest’anno. Peggio dei toscani ha fatto la Lazio, che nonostante si indichi spesso Lotito come esempio di gestione oculata, fa registrare addirittura un -8,4 sul mercato, che perlomeno ha portato a un paio di partecipazioni all’ex Coppa Uefa, a una Supercoppa Italiana e alla Coppa Italia dello scorso anno. Vinta dai biancocelesti in finale contro i cugini della Roma, che sono diciottesimi nella classifica dei bilanci a quota -11,2. Soldi che, anche in questo caso, sono stati per lo più sperperati, vista l’assenza di trofei nella bacheca giallorossa e la difficoltà anche solo ad arrivare in Europa League.

Dopo le due romane c’è il Napoli di De Laurentiis, che sta facendo di tutto per riportare lo scudetto sotto il Vesuvio. Tanto da far registrare un - 23. Il record è nel 2009 (bilancio in negativo di 50 milioni), quando arrivarono Dossena, Hoffer, Cigarini, Quagliarella, Zuniga, Campagnaro e De Sanctis, mentre nel 2011 i partenopei chiusero l’estate a quota -47 con gli acquisti tra gli altri di Inler, Cavani, Dzemaili e Britos. Persino in questa stagione gli azzurri sono in negativo, nonostante l'addio del Matador: l’arrivo di Higuain per 37 milioni, acquisto più caro degli ultimi 10 anni, infatti ha spostato gli equilibri.

Ultima in classifica, strano visto che è la dominatrice del campionato, è la Juventus. Che è costantemente in rosso sul mercato dal 2009 (-45 milioni), con il record di -80 milioni fatto registrare nel 20112012, per una media di -40,8. Una quasi eccezione per una squadra del nostro campionato, da qualche anno alle prese con le difficoltà della crisi. Anche se per i bianconeri c’è almeno un lato positivo, e non da poco: i pesanti investimenti, nonostante qualche errore di percorso (Amauri, Diego o Felipe Melo) sono serviti per vincere. E i tifosi guardano la bacheca, mica si preoccupano dei conti o del fair-play finanziario...

Libero