Luca Calamai sulla Gazzetta dello Sport traccia un lungo racconto dei "miracoli" compiuti da Vincenzo Montella in questo anno e mezzo di Fiorentina, trasformata in 'Fiorentona'. Eccoli:
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I 10 miracoli di Montella
La qualità, gli schemi, la mentalità. E i tanti singoli… (COMMENTA)
Montella e Neto Sveliamo un piccolo segreto: Montella da ragazzino faceva il portiere. Ruolo che interpretava alla sua maniera. Cioè lui parava con i piedi più che con le mani. Ma l’occhio è rimasto. L’estate scorsa la Fiorentina era pronta a fare una follia per Julio Cesar. E, in alternativa, aveva bloccato Agazzi. L’aeroplanino si è messo di traverso. Ha difeso Neto. E, con l’aiuto dello spogliatoio, lo ha aiutato a crearsi la corazza che gli mancava. Oggi i Della Valle si trovano in casa il portiere per i prossimi quattro anni. E un valore da otto-dieci milioni.
E Cuadrado Quando è arrivato a Firenze il genietto colombiano era considerato un giocatore divertente. Micidiale nel dribbling ma «cieco» nella fase conclusiva. Il Cuadrado alla Bale di oggi è frutto del lavoro di Vincenzo. Ore e ore passate a insegnargli l’arte del gol. La lezione è servita visto che il colombiano ora vale più di 30 milioni di euro. P.s. Montella aveva dedicato le stesse attenzioni a Ljajic che, guarda caso, negli ultimi mesi in viola era diventato il cannoniere della squadra.
E la qualità Nessuno in Italia propone un centrocampo senza incontristi.Il tecnico ha imboccata questa strada senza paura. Certo, in panchina ha un guerriero come Ambrosini. Ma il cuore della squadra (il centrocampo) è la somma di tanti giocatori di qualità. I tre titolari sono Pizarro, Aquilani e Borja Valero. Quindi, nessun Gattuso. E la prime riserve sono Mati Fernandez e Anderson. Ancora qualità.
E i giovani Li studia, ci lavora e quando sono pronti li lancia. Senza paura. Oggi la Fiorentina ha bel capitale in più in rosa: l’attaccante Matos e il fantasista Wolski. Ma a luglio il brasiliano era un illustre sconosciuto, offerto, senza successo in B e il polacco sembrava una scommessa persa. E non è finita. L’aeroplanino sta studiando Bernardeschi in prestito al Crotone. Gli ricorda Berardi. E quasi certamente lo riporterà in maglia viola.
E gli schemi La Fiorentina ha già utilizzato in questa stagione cinque moduli: 3-5-2 (l’idea base), 4-3-3, 4-3-1-2; 4-4-1-1; 4-3-2-1. E proprio questa capacità di cambiare pelle senza avere sbandamenti rende la squadra di difficile lettura per gli avversari. L’aeroplanino ha chiesto ai suoi uomini mercato calciatori ntelligenti perché vuole avere la possibilità di cambiare modulo a suo piacimento anche a gara in corso.
E il calcio allegria E’ stata la sua sfida iniziale. «La proprietà mi ha chiesto come primo “risultato” quello di riportare la gente al Franchi». Missione compiuta. Stadio senza barriere e pieno. Come testimoniano i dati d’incasso. Da record. Un segnale in controtendenza per un calcio italiano che ha tribune sempre più vuote.
E Vargas In estate non lo ha voluto nessuno, in A e in Europa. Montella si è ripreso Vargas, ci ha lavorato e ora il peruviano è un’arma in più per la Fiorentina. Rilanciare giocatori in difficoltà è uno dei marchi di fabbrica dell’aeroplanino.
E Gomez E’ stato il colpo dell’estate. Il campione che doveva permettere alla Fiorentina di alzare l’asticella delle ambizioni. Invece Montella lo ha perso dopo 2 partite di campionato (e, guarda caso, due vittorie). Supermario è stato fuori più del previsto. Ma il tecnico lo ha aspettato senza mettergli pressione. Ragionando più da ex calciatore che da allenatore. Un atteggiamento che il campione tedesco ha molto apprezzato. Sabato Gomez potrebbe giocare uno spicchio di gara contro l’Inter.
E Pepito Tutti aspettano il suo ritorno. A cominciare da Prandelli. Giuseppe Rossi tornerà nell’ultimo mese di campionato e per la finale di Coppa Italia. Tra Montella e Pepito è stato subito amore. L’aeroplanino ha insegnato qualcosa del suo repertorio di ex bomber al fuoriclasse italo-americano. Non è finita: Pepito deve imparare a far gol anche di testa.
E i Della Valle La Fiorentina spettacolo ha riacceso la passione degli azionisti di maggioranza. Montella è riuscito a riportare al Franchi anche Diego Della Valle. Il tecnico ha appena allungato il contratto inserendo una clausola liberatoria per una cifra intorno ai 2 milioni. Ma ormai i Della Valle lo considerano uno di famiglia. E con Montella in panchina vogliono vincere. Ora la Coppa Italia, domani lo scudetto.
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