I numeri del Napoli evidenziano un particolare importante, indicativo della forza offensiva della squadra. Raccontano che, dopo 7 giornate di campionato, Gonzalo Higuain e Lorenzo Insigne formano la coppia di attaccanti più prolifica. Entrambi hanno realizzato 5 reti, per un totale di 10 sulle 16 complessive, per una percentuale del 62,5. Un rendimento incredibile, che ha riaperto le rispettive storie, diverse ma che li avvicinano parecchio. Al di là dei risultati ottenuti dal collettivo, sul piano personale i due hanno già raggiunto un primo traguardo: il Pipita, da quando è a Napoli, non aveva mai avuto un inizio così esaltante. Nella sua prima stagione, dopo 7 giornate era fermo a quota 3, mentre nello scorso campionato non aveva ancora segnato. Si sbloccò all’ottava, realizzando una tripletta al Verona. Lorenzo, invece, è andato oltre, ha già eguagliato il suo record di reti in Serie A, stabilito nella prima stagione napoletana (2012-2013). Un record che potrà sicuramente migliorare, avendo a disposizione ancora 31 giornate, praticamente una vita.
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Higuain-Insigne da record, il Napoli sa come far male
L'articolo della Gazzetta sul Napoli
GOL E ASSIST Loro due, dicevamo, sono un insieme di qualità, che tendono a sprecare il meno possibile e che, soprattutto, mettono a disposizione del collettivo. Nel 4-3-3 voluto da Sarri, dopo il flop iniziale del 4-3-1-2, il loro gioco è più armonioso. Insigne – che ieri è tornato a lavorare con il gruppo dopo il forfait alla Nazionale – agisce sulla fascia sinistra, nella sua zona preferita, facendo anche un grande lavoro in fase difensiva, mentre Higuain spazia negli ultimi 20 metri segnando e fornendo suggerimenti precisi per i gol dei compagni. Il loro score, fin qui, dice che il giovane napoletano ha impreziosito le sue giocate con tre assist (1 al Pipita), mentre l’argentino ne ha due (tutti per Lorenzo). Insomma sono davvero un bel vedere, sono gli ispiratori della fase offensiva: basti pensare che nelle ultime 6 partite, tra campionato e Europa League, il Napoli ha segnato 18 reti e ne ha incassata soltanto una, contro la Juve, al San Paolo.
METAMORFOSI Si può definirla tale facendo un confronto col passato. Perché né Insigne né Higuain avevano avuto un rendimento del genere. Gran parte del merito va alle loro motivazioni personali, certo, ma ad incentivarle è stato Maurizio Sarri, l’uomo che ha saputo conquistarsi la fiducia della società, dei giocatori e dell’ambiente con il suo modo d’intendere il calcio e l’applicazione tattica dello stesso. Ha capito che per ottenere il massimo da Pipita c’è bisogno di lasciarlo libero di spaziare su tutto il fronte dell’attacco, di non tenerlo legato alla posizione, così come s’è ravveduto sullo schema iniziale e ha rinunciato al trequartista, riportando Insigne sulla sinistra, mentre sull’altra fascia sta puntando forte su Callejon. In questo periodo, dunque, c’è poco spazio per Mertens e Gabbiadini. Ma mentre il primo ha accettato il ruolo di comprimario, lo stesso ruolo va un tantino stretto all’ex sampdoriano che vorrebbe più spazio. Difficilmente, però, Sarri modificherà qualcosa nelle sue scelte relativamente al campionato. Contro la Fiorentina, domenica pomeriggio, giocherà il Napoli titolare, quello che in rapida successione ha schiantato Lazio, Juventus e Milan. Per gli altri ci sarà spazio in Europa League, soprattutto dopo le prime due vittorie nel girone che sono servite per ipotecare il passaggio ai sedicesimi.
La Gazzetta dello Sport
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