Una pausa pubblicitaria allunga la vita, o almeno preserva in parte la rispettabilità del radiocronista. Stadio di Palermo, marzo 2007, la Fiorentina - scrive David Guetta sul Corriere Fiorentino - è in vantaggio con un gol discusso e discutibile di Mutu, segnato con un avversario (Guana) a terra per infortunio. I rosanero attaccano e arrancano, Guidolin al decimo della ripresa il quotato Brienza per far esordire un semi-sconosciuto perticone di quasi due metri, tal Edison Cavani. I primi tre palloni giocati dall’uruguagio sono un mezzo disastro, il quarto è pure peggio, perché forse quello stop senza avversari intorno lo sapevo fare anch’io. Sono accanto ad uno stimato collega che commenta e sghignazza, però lontano dal microfono. Linea alla regia e dialogo in privato tra i due super esperti giornalisti: «Secondo te David, questo dove l’hanno pescato?»,«Mah, certo che uno scarso così è difficile da trovare, ora quando rientriamo in diretta ci divertiamo un po’ a prenderlo in giro». Riparte la radiocronaca, palla sulla destra dell’attacco del Palermo, fucilata al volo e al sette imparabile del carneade Cavani, con Frey che guarda sconsolato. Mutismo e rassegnazione da parte dei due commentatori, con però l’intima convinzione che sia stato un colpo di fortuna. Niente più che un colpo di fortuna. E infatti quel Cavani lì non è che poi abbia fatto troppa strada no? Giusto sedurre e abbandonare Napoli, per andare a conquistare Parigi…
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Guetta scrive: “Lo spilungone dall’Uruguay. E la provvidenziale pausa pubblicitaria”
La nota voce viola ricorda il discusso 1-1 tra Palermo e Fiorentina del 2007
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