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Grazie a tutti, è rinato un sogno

Il commento di Benedetto Ferrara su La Repubblica: “E’ giusto dire e affermare che la Fiorentina in questo momento è la miglior espressione del calcio italiano”

Redazione VN

Buon Natale Fiorentina. E buon Natale a tutti quelli che ti amano. Chiudere così questo 2012 dissociato tra il calcio peggiore (i primi sei mesi) e quello più bello è un traguardo straordinario per una squadra che riesce a stupirci ogni volta di più. Sì, proprio così. Tutte le volte i nostri occhi si illuminano come quelli di bambini senza parole davanti ai regali da scartare. Ne apri uno e trovi il divertimento di una squadra che corre, gioca, soffre e comunque attacca dall´inizio alla fine. Ne apri un altro e scopri che Jovetic è tornato, e dopo il primo gol si permette anche un cucchiaio che è un vero atto di forza. E mentre ti stropicci gli occhi dai uno sguardo alla classifica di questo campionato e ti accorgi che la Fiorentina è in piena corsa Champions e non ha niente da invidiare alle sue concorrenti, né dal punto di vista tecnico né, tantomeno, da quello caratteriale.

Anzi, valutando le prestazioni della squadra è giusto dire e affermare (e chi ama il gioco del calcio non può non ammetterlo) che la Fiorentina in questo momento è la miglior espressione del calcio italiano, se teniamo anche conto del collettivo e del fatto che stiamo parlando di una squadra che pochi mesi fa non esisteva e di un gruppo costruito con passione, cervello e niente follie.

Quindi, per chiudere questo anno, crediamo che sia doveroso ringraziare i protagonisti di questa strepitosa ripartenza tecnica ed emozionale.

Esattamente come un anno fa pensavamo che fosse giusto puntare il dito su ciò che non andava quando la Fiorentina vagava nel vuoto come una squadra allo sbando. L'amore non prevede l'indifferenza e questo cuore tornato a battere forte è figlio di un lavoro molto duro e, soprattutto, molto serio.

Un grazie alla proprietà, quindi, che ha saputo prendere atto di ciò che non andava e aggiustare un meccanismo che si era arrugginito. Decisivo il ritorno sulla scena di un Andrea Della Valle carico di entusiasmo.

E un grazie ai dirigenti che hanno riportato la Fiorentina in trincea su più fronti per lavorare nel modo migliore alla grande ricostruzione della scorsa estate.

Massima gratitudine anche per Vincenzo Montella e per il suo staff. La sua visione del gioco del calcio e quella sana capacità di mettere insieme ambizione e umiltà ci hanno teletrasportati all'improvviso su un altro pianeta.

Divertimento, corsa, carattere, lucidità, personalità, schemi, testardaggine: questa Fiorentina ci ha resi davvero felici e orgogliosi ed è inutile dire che Montella (e chi l'ha scelto, ovvio) ha fatto davvero qualcosa di incredibile, portando tutti ben oltre l´immaginazione e trasformando l´umore della città nel giro di poche partite. Naturalmente, ci sono anche i ringraziamenti per questi straordinari giocatori, ma non c´è spazio per citarli tutti e quindi diventa antipatico fare nomi e, forse, non è nemmeno giusto. Perché al di là delle qualità dei singoli (che sono tante e diverse) questa volta ci piace sottolineare quanto sia forte il gruppo e quanto sia meraviglioso verificarne la forza a ogni sostituzione, quando ci rendiamo conto che chi parte in panchina ha addosso le stesse motivazioni e la stessa voglia di chi era partito titolare. Una bella classifica la spieghi anche indagando tra questi dettagli.

Così come in questo clima di feste vogliamo applaudire con forza una squadra che non solo gioca un bellissimo calcio ma ha saputo tornare ad abbracciare la sua gente nelle cene coi tifosi e nelle iniziative benefiche che spesso trovano la Fiorentina in prima linea. Un grazie di cuore, allora. La corsa è ancora lunga, ma i cuori viaggiano a mille. D´altra parte, citando gli abusati Maya per lìultima volta, una cosa è evidente: la fine del mondo siamo noi. O no?

Benedetto Ferrara - la Repubblica