Superdelirio intorno a SuperMario, che sgrana occhi abituati alle feste Champions, ma qui c’è di più, cos’è questa magia, uno sballo preventivo che ha un sapore nuovo anche per uno abituato a vincere dappertutto. «Mamma mia...», fa Gomez, e conta con gli occhi i 25.000 che tappezzano lo stadio. «Sono già diventato fiorentino», dice in italiano innescando un boato stereo, e ridimensiona l’«io non sono un pirla» scandito da Mourinho ai tempi dell’Inter. La carta da parati umana ondeggia sulle gradinate. Sono tutti lì per lui, un lunedì sera di luglio, a firmare il patto con la forza pura di un’equazione: se la Fiorentina ha segnato 72 gol nella scorsa stagione, quanti ne farà con Gomez e Rossi? SuperMario estrae un italiano pieno di aggettivi: «Sono molto, molto, molto, molto contento di essere qui». E vai con la rumba sulle grandinate del Maracanà viola.
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Gomez sorpreso dall’affetto dei 25mila: “Mamma mia…”
I tifosi viola stupiscono anche un campione che ha vinto tutto
Sono le sette e mezzo di sera, il Franchi sembra lo spot di una pubblicità del Barcellona e invece siamo a Firenze, un posto dove si lavora sodo per arrivare in alto il più in fretta possibile, perché gli ultimi 6 minuti di Siena-Milan non devono più riemergere come un incubo dal passato. In fondo è semplice, basta lasciare lontani gli avversari e gli arbitri. «Volevano strapparci Gomez», — dice Andrea Della Valle, sceso in campo in campo accanto al giocatore —, ma non ci sono riusciti... Abbiamo lavorato in silenzio per mesi a questa operazione, lui voleva noi e alla fine è arrivato. Con lui ripartiamo alla grande, Mario è la persona giusta nel posto giusto e al momento giusto». Per fare cosa tutti l’hanno capito e coprono il rumore del sogno con gli ululati. Da notare la stoccata indiretta a De Laurentiis, che con i soldi di Cavani aveva provato a ingolosire il Bayern e il giocatore con un rilancio nella prima settimana di luglio.
Gomez nel frattempo saltella qua è là, corre sotto la gradinata e calcia palloni in curva facendo sollevare ondate di braccia. Intorno c’è uno sciame umano che lo insegue. E’ la serata dell’orgoglio viola, Firenze si scopre ancora una volta un posto specialissimo per il calcio. Pradè parla di un’«alchimia fra società e città che va alimentata con qualcosa di irrazionale». E c’è qualcosa di più irrazionale che portare via un centravanti di 28 anni alla squadra che ha appena vinto Champions, campionato tedesco e coppa di Germania? Tutti a chiedere a Gomez: perché l’hai fatto? Lui in sala stampa parla piano e tanto, la traduttrice sorride per le sfumature glamour che forse non si sente di ripetere in italiano. La fidanzata di Gomez, Carina, si appoggia al muro nella bolgia e si beve Mario con gli occhi. Sorride, anche lei stordita dall’entusiasmo.
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Angelo Giorgetti - La Nazione
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