La vita agra di due centravanti. Cercano, provano, scattano, vorrebbero, potrebbero, ma non arriva un pallone che sia uno. Serata di solitudine e disperazione per Mario Gomez e Fernando Llorente, serata di fatica e poca soddisfazione. Mai una volta che i centrocampisti riescano a imbeccarli come si deve, mai una volta che capiti un’occasione buona, mai una volta che piova dal cielo un cross ben dosato e calibrato. E allora che ci stanno a fare quei due colossi là davanti?
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Gomez-Llorente com’è dura la vita dei centravanti
La vita agra di due centravanti. Cercano, provano, scattano, vorrebbero, potrebbero, ma non arriva un pallone che sia uno. Serata di solitudine e disperazione per Mario Gomez e Fernando Llorente, …
GESTIONE Dev’essere che Fiorentina e Juventus, per una volta, si sono dimenticate lo scopo principale del gioco, cioè buttare il pallone in rete. Se non tiri, o tiri pochissimo, è difficile vincere. Guardate le posizioni medie, nel grafico dei baricentri qui a fianco: 20 giocatori schiacciati a centrocampo. Lo 0-0 è la logica conseguenza di un atteggiamento tattico: guai a scoprirsi, guai a rischiare, guai a cercare cose strane. E così, con i centrocampisti che pensano soprattutto a far girare l’azione in orizzontale anziché proporre improvvise verticalizzazioni, i centravanti si consegnano ai rispettivi avversari e non riescono mai a far la voce grossa. Gomez, ancora un po’ indietro a livello di preparazione fisica, tocca 24 palloni: una miseria. Tiri effettuati: zero. Passaggi: 12, di cui 10 giusti e 2 sbagliati. Il tedescone si fa notare soltanto per 2 sponde e 2 cross. Poco, troppo poco. E Cuadrado, che dovrebbe assisterlo nel lavoro offensivo, non lo aiuta a sufficienza: non si ricordano dialoghi tra i due o rapide triangolazioni. Gomez, inoltre, non dimostra di essere in grande spolvero: 5 falli commessi e 8 palloni persi. Diciamo che gli arrivano pochi suggerimenti e quei pochi non li gestisce come dovrebbe.
POSSESSO Qualcosa di più fa Llorente, ma non abbastanza per lasciare il segno. A vantaggio dello spagnolo ci sono 2 tiri, uno nello specchio e uno fuori, 6 sponde e 3 recuperi. Tuttavia, siamo sinceri, ci si aspetta ben altro da uno che di mestiere fa il centravanti nella Juventus. E, soprattutto, ben altro ci si aspetta da centrocampisti che rispondono ai nomi di Pirlo, Vidal e Pogba. E’ vero che Llorente perde 11 palloni, ma è altrettanto vero che i suoi tocchi sono soltanto 32: ciò significa che non è stato chiamato spesso in causa dai compagni. La Juve effettua 449 passaggi (la precisione è dell’82,4 per cento), ma sono per lo più tocchi laterali, fatti per mantenere il possesso dell’azione e non per attaccare con pericolosità l’area avversaria. Sono soltanto 26 i lanci smarcanti della squadra di Allegri, e 30 quelli della Fiorentina. Chiaro segnale che raramente ci sono state aperture in grado di mettere in difficoltà i difensori o costringerli a un lavoro supplementare. Con le squadre che si affrontano a specchio, 3-5-2 contro 3-5-2, la sfida può essere spaccata soltanto da un’azione individuale o da una genialata. Considerando che la Juve, su 27 dribbling tentati, ne sbaglia addirittura 20 e che la Fiorentina rischia l’uno-contro-uno soltanto 8 volte, s’intuisce che il risultato sarà il buio in scena. E non è uno spettacolo da applaudire.
La Gazzetta dello Sport
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