Quando Gomez sfodera il tacco per lanciare in rete Salah, non solo comprendiamo che gli ottavi sono davvero a un passo, ma anche qualcosa di forte, come se si trattasse di una nuova consapevolezza: la Fiorentina ha trovato la seconda punta che serviva, quel giocatore che sa tenere palla e giocare in velocità sia da rifinitore che da punta vera, quell’attaccante che serve per aiutare la squadra a trovare il gol e Mario Gomez a ritrovare se stesso. Sì, è andata così, la coppia d’attacco stavolta non ha avuto pietà, il Tottenham è diventato sempre più piccino e la Fiorentina più grande. Una partita perfetta, quella costruita da Montella per andare oltre questi sedicesimi che sembravano quasi una finale. Tutti felici, quindi. Anche per la prova corale del gruppo. La Fiorentina ha sofferto un tempo, concedendo però all’avversario una sola occasione, quella che Soldado ha buttato via, per presunzione e pressappochismo. E anche per l’intelligenza di Neto, che ha intuito quel passaggio e ha salvato tutto.
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Gomez e Salah asfaltano gli Spurs, è il capolavoro tattico di Montella
Due arieti contro una difesa fragile. L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica
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