Come due anni fa. La fame è fame. E la rabbia è fame pure quella. Vuoi provare a vincere? Prendi gente motivata che ha voglia di dimostrare qualcosa. E magari se guardi bene ce l’hai già in casa. Sì. Stavolta è così. Il momento si avvicina. Una settimana e la Fiorentina ricomincerà a lavorare. E le star ci sono tutte, con la pelle abbronzata e gli occhi assatanati di rivincite. No, vero, manca Cuadrado il danzatore di pallone. Però c’è Pepito l’escluso. E Gomez, come sopra. E Borja. Già, pure lui era a Ibiza a fotografare i bimbi on the beach mentre le furie rosse crollavano on the grass. E Gonzalo? Lui l’ha presa bene e si è dato al rock&roll. Così, mentre i dirigenti cercano di modellare una Fiorentina rivista e corretta, mentre la vicenda di Cuadrado segue i tempi del mondiale, l’idea di ricominciare ad allenarsi e di partire per il ritiro con i migliori sembra una gran bella notizia. Soprattutto pensando alla coppia di attaccanti più desiderata dai tifosi.
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Gomez e Rossi, Borja e Gonzalo la rabbia è l’arma in più
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su la Repubblica. La voglia dei quattro leader viola
Pepito e Mario, trenta milioni in due e gol a sfare in carriera. Due fenomeni azzoppati dalla sfortuna che appaiono in formazione nei sogni del tifoso in cerca di dolci fantasie e benzina per l’entusiasmo.
Rossi in questi anni ha preso molti cazzotti nello stomaco ed è sempre riuscito a rialzare la testa. Infortuni, operazioni, rinascite e ancora paure. Insomma, ricominciare dopo ogni delusione. E così anche stavolta. Rossi c’è. Prandelli invece no. Consolazioni. Che durano un lampo. Quello che conta è aver lasciato i rimpianti chiusi in un cassetto. Pepito ha voglia di lottare con la sua Fiorentina. E sicuramente anche di riprendersi una maglia in nazionale.
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