E' stata una stagione strana per Gomez. In estate, a Moena, era motivatissimo. Dopo un anno passato più fuori che dentro il campo, il tedesco era pronto a ricominciare. I primi gol nelle amichevoli estive - tra cui quello al Real Madrid - buone sensazioni, poi di nuovo problemi e l’oblio di un calcio in cui non riusciva a trovare la sua dimensione. Alla sosta di Natale il suo bilancio era tristissimo: un solo gol. Poi qualcosa è cambiato. Nella testa e nei numeri. In dieci giorni ha messo dentro cinque gol. sembrava fosse rinato. Firenze aveva di nuovo il suo centravanti. «Ora sto bene - diceva -. Sono un giocatore di forza e avevo bisogno di tempo. Ma ora sono a posto». Bello, fantastico. La Fiorentina aveva ritrovato il suo centravanti.
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Gomez, contro il Tottenham è la volta buona
Dopo un periodo positivo condito da vari gol qualcosa sembra non funzionare di nuovo all’attaccante viola…
Il passato era stato cancellato da un presente che prometteva un futuro interessante. In più l’arrivo di Diamanti sembrava fatto apposta per dare a Gomez una spalla con cui divertirsi. E poi Salah, anche l’egiziano poteva dare una mano al tedesco. Mica male, la Fiorentina. Forza e drib-È bling, quello che voleva Montella.
Ma non ha funzionato. O meglio, il giochino si è inceppato di nuovo. Non solo Gomez non segna più (gli ultimi gol agli inizi di febbraio), ma non sembra nemmeno così funzionale alla squadra (...). Adesso è arrivato il momento di cambiare le cose. Contro il Tottenham giocherà insieme a Salah. Insieme per portare la Fiorentina agli ottavi. E per battere i pugni anche in Europa. Senza pressioni, senza angoscia, ma con la consapevolezza che se Mario si riprende il vero Gomez la Fiorentina può ancora crescere. Proprio come sostiene Montella.
La Repubblica
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