Ha passato la notte in bianco pensando che adesso Stefano ha cominciato a giocare una partita molto più bella di quella che alla fine ha perso dopo otto anni di battaglie. Aurelio Virgili è tante cose: figlio di Beppe, il grande Pecos Bill del primo scudetto, amico di tanti giocatori viola e soprattutto «fratello» di Stefano.
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Gli ultimi giorni di Borgonovo
L’articolo di David Guetta sul Corriere Fiorentino
«Perché per certi legami non conta il sangue, ma l'affetto ed il nostro era davvero un rapporto speciale». C'è anche un piccolo segreto che riguarda gli ultimi giorni dell'ex bomber viola. «Da molte settimane non riuscivo a comunicare con lui, mandavo mail e non c'era risposta, ero sinceramene preoccupato anche perché Marco Barollo, un altro amico fraterno, mi raccontava che non accendeva più il computer. Poi nella notte tra domenica e lunedì un colpo al cuore, arrivano dal suo indirizzo poche parole che però mi avevano dato un po' di speranza. "Caro Lello scusa se è tanto che non mi faccio sentire, ti voglio un monte di bene". Perché da quando stava male si era creata tra noi anche una corrente di tenerezza, non avevamo più paura di nascondere i sentimenti». (...)
Tante emozioni, l'anno con Baggio indimenticabile, mille scherzi, la battuta sempre pronta, come se davvero fosse nato a Firenze. «Se ci vedesse adesso, così affranti, direbbe qualcosa di dissacrante per tirarci su di morale. Stefano era fatto in quel modo, i momenti più duri sono stati quando si nascondeva, poi ha cominciato a pensare a come battere la malattia e come aiutare chi non aveva la sua visibilità». Adesso tocca ad altri continuare il cammino.
David Guetta - Corriere Fiorentino
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