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Giuseppe e Mario, due fuoriclasse contro il destino

Bravi eccome, così tanto da tirarsi addosso l’attenzione di tutti e una formidabile razione di gufate, questo per chi ci crede, ma anche per chi considera la scaramanzia la religione …

Redazione VN

Bravi eccome, così tanto da tirarsi addosso l’attenzione di tutti e una formidabile razione di gufate, questo per chi ci crede, ma anche per chi considera la scaramanzia la religione degli uomini modesti. Considerato tutto, cos’altro avrebbe potuto succedere a Rossi e Gomez? Perdere il mondiale dopo averlo sfiorato. Gomez ha definito quella (non) giocata «la peggiore stagione di tutta la carriera»: aveva scelto Firenze per trovare continuità, è rimasto quasi sempre in tribuna per colpa di due infortuni diversi.

Rossi ha segnato 16 gol in 21 partite in campionato, è rimasto fuori quattro mesi e poi è tornato sperando di riacciuffare il mondiale (2 gol, un assist nelle sue apparizioni part time). Ha avuto la sua chance da titolare in Nazionale, ma in una partita in cui Montolivo si è gravemente infortunato dopo pochi minuti: clima particolarissimo per tutti, figuriamoci per lui. Forma recuperata, timore nei contrasti: questo è il verdetto ricostruito attraverso le interpretazioni, più che le verità. In precedenza Rossi aveva ascoltato le parole incoraggianti del commissario tecnico e poi si è trovato nelle aperture di tutti i tiggì, simbolo involontario della fronda anti-Nazionale. Quella c’è sempre stata — soprattutto a Firenze — e ora sta toccando livelli da record. Festeggia solo chi considera la Fiorentina l’unica nazionale possibile, ma alle persone così convinte di potersi unire per «tifare contro» sfugge il senso di un dolore profondissimo: nessun risarcimento potrà mai ripagare Rossi.

In tema di delusione è difficile fare classifiche, ma certo ci è rimasto malissimo Manuel Pasqual: a 32 anni era questa l’ultima occasione per partecipare a un mondiale. Gli attriti viola con Prandelli (stagione 2008/2009 con l’esclusione dalla lista Europea) erano stati improvvisamente superati con le impreviste convocazioni in Nazionale. Invece niente Brasile e purtroppo non ci sarà una prossima volta.

Angelo Giorgetti - La Nazione