Un tempo decisamente regalato, un bel po’ di dubbi sulla formazione e, soprattutto, sulla condizione di alcuni uomini, un secondo in netta ripresa, che però non basta per far pari. Ma la verità è che ogni singolo indizio raccolto lungo la strada di questo primo test con la Juventus, serve per provare a capire a come organizzare nel migliore dei modi il colpo che conta, quello che ogni tifoso sogna: la qualificazione ai quarti di Europa League.
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Giocarsi tutto, sogni compresi
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
È evidente che le premesse non sono fantastiche. E non solo per la forza della Juventus. I numeri dicono che la Fiorentina nelle ultime quattro partite ha messo in riga tre sconfitte e un pareggio. Un punto, insomma. Un misero punto che sta mettendo a rischio il quarto posto. Il tutto racconta del momento poco brillante della squadra e, in particolar modo, quello di coloro che ieri hanno di fatto consegnato il centrocampo e la partita alla Juventus per quarantacinque minuti esatti. Pizarro, e Anderson, in particolare, non erano in condizione. Il primo, vista l’età, non può per definizione garantire un alto rendimento per tutta la stagione. L’altro, molto semplicemente, non ha fiato. E uno potrebbe anche chiedersi perché. Aquilani forse è stato il meno peggio, ma la sensazione è sempre la solita: quella che comunque possa fare molto ma molto di più, sia dal punto di vista dinamico che tecnico. L’assenza di Borja Valero ha pesato tantissimo. Forse troppo. E il dato, comunque, è sotto gli occhi di tutti.
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