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Gazzetta: Montella vince la partita a scacchi

A volte, le partite hanno diverse chiavi di lettura. Fiorentina-Chievo è tra queste. C’è la banale chiave del risultato e racconta di una Fiorentina che si riscatta subito dal k.o. …

Redazione VN

A volte, le partite hanno diverse chiavi di lettura. Fiorentina-Chievo è tra queste. C'è la banale chiave del risultato e racconta di una Fiorentina che si riscatta subito dal k.o. di Bologna e resta agganciata al treno per l'Europa. E di un Chievo che perde un'altra partita e resta fermo a un punto in cinque gare. Poi c'è la chiave arbitraggio. La Viola vince per un gol di Larrondo da un'azione viziata da fuorigioco (di Toni) davvero difficile da non vedere. Soprattutto da parte del guardalinee Iannello. Ma la chiave che preferiamo è un'altra: quella di due tecnici che si sono dati battaglia all'ultima mossa, come fanno i campioni di scacchi. Due giovani allenatori, quali sono Montella e Corini, che confermano una cosa: alla scuola delle panchine, almeno in questo, siamo sempre i migliori. Il Chievo ha imbrigliato la Fiorentina per lunghi tratti, e non meritava di perdere. Ha dimostrato di essere una squadra viva, pronta a riportarsi lontano dalle sabbie mobili. La Fiorentina ha fortemente voluto i 3 punti. Per ottenerli si è persino snaturata. E alla fine è stata premiata.

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Un bravo tecnico sa tornare sui suoi passi, se i primi lo mandano fuori strada. Montella dopo l'intervallo ha tolto Ljajic rimandando il tridente a tempi migliori e inserito Romulo, per far male sulla fascia. Prima mossa. La seconda è stata togliere addirittura Jovetic per inserire un'altra torre: Larrondo. La Fiorentina del bel gioco si è trasformata in squadra aggressiva, tutto corsa sui lati, cross e zuccate in area. Scacco: Chievo sorpreso e schiacciato. Toni ha colpito il palo e Larrondo s'è divorato il gol sulla respinta. Poi ancora Toni, in fuorigioco, su punizione di Pasqual ha dato una zuccata in area e il pallone è finito sulla testa di Larrondo che quasi per caso ha corretto in rete. Un quarto d'ora prima, Paloschi in contropiede davanti a Viviano aveva mandato alle stelle il possibile k.o.: a differenza delle sfide a scacchi, i pezzi sono umani. E sbagliano.

Fabio Bianchi - La Gazzetta dello Sport