stampa

Gazzetta: meglio l’afro o la cresta? Che botte tra Sanchez e Kucka

Carlos e Kuko non vanno nelle sigle della tv - troppo difensivi, troppo poco spettacolari - ma per i tifosi sono sempre nell'elenco dei preferiti

Redazione VN

La prima parola di inglese che Carlos Sanchez ha imparato all'Aston Villa è stata: behind. Dietro. Ha un senso: il colombiano - scrive La Gazzetta dello Sport - copre le spalle a tutti i giocatori, è il classico centrocampista difensivo che fa giocare tranquilli attaccanti, mezze punte, ali, trequartisti e mezzali offensive. Fiorentina-Milan si può vedere come la partita del possesso palla e degli allenatori a cui garba il tocco. Oppure si può chiudere gli occhi e immaginare Sanchez contro Kucka. un crash test a centrocampo. Guardate le quote: lo 0-0 è più probabile del 2-2.

Sanchez traUruguay e Inghilterra ha raccolto soprannomi: La Roccia, Il Guardaspalle, Il Makelele del Pacifico. Un po' perché il capello afro piace sempre, un po' perché Sanchez non molla mai. Non fa male, non entra cattivo, però lotta sempre. Kucka è nella stessa categoria. Non per i capelli: tende al biondo e ha avuto frequenti storie d'amore con la cresta. In campo, invece, fratelli. Juraj dopo aver perso la finale di Coppa Italia con la Juve ha pianto, dimostrando il legame con la maglia che ai milanisti piace. Ai tempi del Genoa, nell'aprile 2013, recuperò con un miracolo nella settimana nel derby. I tifosi della Samp quel giorno tentarono di rubare uno striscione per lui made in Slovacchia, quelli del Genoa videro e scattarono. Per gli steward, brutti minuti.