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Gazzetta: L’orgoglio viola non porta gol

L’orgoglio viola non produce gol e tremila motorini di scorta al pullman della Fiorentina non riescono ad assicurare la spinta e l’intelligenza calcistica di Borja Valero e Pizarro. Non c’è …

Redazione VN

L’orgoglio viola non produce gol e tremila motorini di scorta al pullman della Fiorentina non riescono ad assicurare la spinta e l’intelligenza calcistica di Borja Valero e Pizarro. Non c’è nemmeno un erroraccio arbitrale cui aggrapparsi nella notte in cui il Livorno fa la sua bella figura bloccando il Napoli e Banti, che è di Livorno, di sicuro non frena la Viola. Perché sull’unico dubbio nell’area laziale, Ambrosini gli dà la mano riconoscendo nella sua caduta troppa teatralità a fronte di un lieve tocco di Biglia sul piede di appoggio dell’ex capitano rossonero. Morale della favola: altra occasione gettata al vento e altra sconfitta al Franchi dopo quella con l’Inter. Ora la zona Champions dista sette punti, laddove, prima del fischio iniziale, si sognava di ridurre il divario a quattro. La delusione è generale e profonda, evidentemente.

Che gol! C’è da dire per giunta che se l’Inter aveva segnato il gol decisivo (Icardi) in fuorigioco offrendo un alibi forte ai giocatori di Montella (ieri squalificato, al suo posto ha pilotato Daniele Russo) ieri sera il gol decisivo è venuto da un capolavoro di un difensore, Cana, che si è avvitato in area con la coordinazione di chi volteggia alle parallele e ha poi ha calciato in mezza girata volante con la potenza e la precisione di un bomber di razza. Riva, Boninsegna, Vieri, tanto per intenderci. Non un terzinaccio qualsiasi...

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Nicola Cecere - La Gazzetta dello Sport