"Senza mezza squadra, ma con “Babagol” affamato più che mai. La Fiorentina - scrive La Gazzetta dello Sport - si presenta a Pescara con un obiettivo dichiarato: disintossicarsi dalle scorie accumulate contro il Genoa e tornare a vincere. In quello che sembra davvero uno degli ultimi treni per rimanere in scia di chi lotta per l’Europa. Sousa deve rinunciare a cinque titolari. Tatarusanu, Gonzalo Rodriguez e Kalinic sono fuori per infortunio e sperano di tornare martedì contro la Roma. Bernardeschi ed Astori sono squalificati. Ci sarebbe un altro guaio. La caviglia di Chiesa infatti si è girata contro il Genoa. «Non è gonfia – ha detto Sousa – potrà darci una mano giocando sul dolore». Da stabilire semmai, se partirà titolare o entrerà a gara in corso. A proposito di figli d’arte. Vista l’emergenza, convocato in prima squadra Riccardo Baroni (’98). Il papà, Marco, allena il Benevento ed in passato ha giocato per Napoli e Roma oltre ad esser nato a Firenze e cresciuto nel settore giovanile viola. Altra bella storia.
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Gazzetta: la Fiorentina si affida a Babacar per non perdere il treno europeo
La vita del vice Kalinic non riserva troppi minuti, sfruttarli al massimo diventa obbligatorio. Babacar pare esserci riuscito. Sono 15 le presenze stagionali, ben 8 i gol. Divisi equamente tra Europa League e campionato
"Il neo acquisto Saponara non è ancora in condizione ed è assente. Davanti, quindi, Ilicic con Babacar. Il senegalese in questo gennaio si è già reso utile. A Verona ad esempio, segnando (su rigore) contro il Chievo. La vita del vice Kalinic non riserva troppi minuti, sfruttarli al massimo diventa obbligatorio. Babacar pare esserci riuscito. Sono 15 le presenze stagionali, ben 8 i gol. Divisi equamente tra Europa League e campionato. Niente male considerando che alcune delle apparizioni del centravanti sono poco più che dei flash. Basti pensare che in undici delle ultime quattordici partite di campionato, Baba non ha messo piede in campo. Nelle altre tre, con Crotone, Palermo e Chievo, sono arrivati due gol. Tocca a lui ora convincere Sousa a gettarlo nella mischia più spesso
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