Luca Calamai, su La Gazzetta dello Sport, scrive: “Emery-Montella, rampanti contro”. Entrambi gli allenatori sono ambiziosi, eleganti, corteggiati. Non sorprende che Silvio Berlusconi li consideri le figure ideali per ricostruire dalle fondamenta un progetto Milan di alto livello. I due tecnici hanno inoltre in comune la ricerca ossessiva del gioco offensivo.
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Gazzetta: Emery-Montella, rampanti contro
I due hanno tanti punti in comune, entrambi cercano sempre il gioco offensivo. E piacciono a Berlusconi…
L'aeroplanino è il più spagnolo dei tecnici italiani. Ama il possesso palla, i triangoli stretti, la conquista del terreno passo dopo passo. Lasciando poi totale libertà ai suoi bomber di uscire dal copione negli ultimi trenta metri. I dribbling di Salah e le accelerazioni di Joaquin sono variazioni sul tema. Per chiudere il cerchio servirebbero le invenzioni di Rossi. Ma Pepito ha già chiuso il suo anno maledetto dando a tutti appuntamento a luglio. E allora Montella deve accontentarsi di una voce fuori dal coro, Mario Gomez. Un campione che non ha cittadinanza in questo tiquitaka ma che il tecnico continua a difendere con il coltello tra i denti. (…)
Emery è il più italiano tra i tecnici spagnoli. Il suo Siviglia ricorda il Napoli di Benitez. Quattro uomini fissi in difesa e tanto contropiede. Lo schema base è il lancio lungo dei difensori centrali alla ricerca di una torre nella trequarti in grado di fare da trampolino per gli attaccanti. Bacca è il micidiale terminale di questo modulo. Il colombiano è bravissimo a infilare le difese avversarie sul filo del fuorigioco.
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