Il motivo della rottura, quindi, è la clausola rescissoria di cinque milioni che i Della Valle avevano inserito un anno fa quando il tecnico aveva allungato il contratto. Montella aveva chiesto già a gennaio al patron Andrea di cancellarla. La considerava una «forzatura». E, soprattutto, bloccava la possibilità di lasciare la Fiorentina. Senza la «tassa» di cinque milioni l’aeroplanino avrebbe avuto grandi possibilità di approdare al Milan. Berlusconi lo aveva messo al primo posto nella lista degli allenatori graditi. E anche il Napoli è scappato quando ha saputo dei soldi che avrebbe dovuto versare al club viola. I Della Valle, da parte loro, avevano garantito a Montella che la clausola sarebbe scomparsa durante la prossima stagione. Ma questa promessa non è bastata al tecnico che, nelle ultime ore, ha cercato la rottura sfidando più volte la proprietà. L’esonero, naturalmente, non cancella la clausola. Chi vorrà Montella nei prossimi due anni dovrà versare cinque milioni (...).
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Gazzetta: La clausola resta, chi vorrà Montella…
Il tecnico potrà liberarsi solo se un club pagherà i 5 milioni. Altrimenti starà fermo due anni
Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport
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