Un anno da capitano e ora Gamberini si trova di fronte alla prospettiva di andare in regime di svincolo, rinnovare il contratto o cambiare squadra. Certo non è il massimo per chi, dopo sei buone stagioni e un anno da promosso involontario (la scelta fu imposta dalla società in ritiro a Cortina per sottolineare la punizione a Montolivo, degradato senza ascoltare la squadra) si trova ora senza prospettive precise. Un incontro con Pradè non ha chiarito molto le idee a Gamberini, che nei giorni successivi ha preso atto dell’interesse del Napoli senza approfondire il concetto: la sua intenzione, infatti, è quella di restare a Firenze. Magari dopo un confronto più articolato con la società, possibilità finora rinviata.
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Gamberini, tre strade diverse per il capitano dimenticato
Le soluzioni per il difensore, che può andare in regime di svincolo
L’ultima stagione è stata per lui la più sofferta per le difficoltà della squadra e i danni collaterali di una promozione poco apprezzata dal pubblico, che ha riversato sul capitano-istituzionale parte della sua scontentezza: di sicuro Gamberini ha pagato anche per colpe non proprie, simbolo graduato di una prova di forza caduta dall’alto in una stagione piena di problemi e insicurezze. Dopo sette anni a Firenze (191 partite, 6 gol) Gamberini è insieme a Pasqual l’ultimo superstite del ciclo che dal 2005 al 2010 ha mantenuto la Fiorentina a livelli alti, per poi sfiorire bruciando meriti e risultati. Nel calcio non c’è memoria, ma sette anni non sono un giorno...
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