Questa la ricostruzione della Gazzetta dello Sport, dell'episodio in tribuna d'onore con protagonista Adriano Galliani (nel finale le pesanti parole del dirigente del Milan):
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Galliani: “Il Franchi è il peggior stadio d’Italia”
L’articolo della Gazzetta: “Altro che i parapiglia di Curva…” (COMMENTA)
La prossima volta, se volete stare tranquilli, andate in curva: le zone scelte del Franchi sono più pericolose e soprattutto movimentate. C'è di tutto: tifosi supervip che cercano di mettere le mani addosso ai dirigenti della squadra avversaria, politici che tentano di far da pacieri, monetine che volano, guardie del corpo che fanno da scudo, Galliani che, innervosito e bersagliato dagli insulti, secondo fonti viola se la sarebbe presa con un bambino. La sintesi è di un anonimo milanista, uno dei pochi che è rimasto composto: «Un cinema».
Rosso vivo
Tutto succede all'espulsione di Tomovic. È allora che la tribuna autorità si scalda. Il vicepresidente del Milan Galliani, che già ha una certa idiosincrasia per il luogo, sta sulle sue, ma non basta. Uno dei vecchi tifosi della Fiorentina, Luciano Pedini, ex presidente della Neutro Roberts Basket (uomo di sport), gli si avvicina minaccioso. Matteo Renzi, sindaco di Firenze (uomo di ragionamento) cerca di placarlo. Serve a poco. Piovono monetine, e una colpisce la testa vulnerabile di Galliani. Un secondo oggetto prende in pieno Giampaolo detto Rambo, addetto alla sicurezza del Milan. Il soprannome è minaccioso, in realtà Rambo è di normale corporatura e umore e si frappone fra la pioggia di oggetti e Galliani perché quello è il suo mestiere. Ma ogni mestiere ha i suoi rischi, e Giampaolo se ne torna a casa con un occhio chiuso, soccorso dal medico del Milan, Rudy Tavana, che ha prescritto un controllo oculistico per questa mattina.
I bambini ti guardano
Pochi minuti di parapiglia, poi lo stadio continua a rumoreggiare sempre più forte, ma in tribuna d'onore le acque si calmano. Anche perché nel frattempo Galliani se n'è andato lasciandosi dietro una scia di polemiche: secondo una ricostruzione della Fiorentina, si sarebbe messo a battibeccare anche con un Pulcino della squadra viola, il che non avrebbe favorito la distensione. «Siamo dispiaciuti se qualcuno ha mancato di rispetto a Galliani, ci sono stati attimi di concitazione in tribuna autorità», dichiara Gianfranco Teotino, responsabile della comunicazione. «Guarderemo attentamente foto e filmati per accertare le responsabilità e se è il caso non faremo più entrare in tribuna queste persone, ma Galliani non ha contribuito a rasserenare gli animi e si è quasi messo a litigare con un bambino. È escluso che ci sia stata un'aggressione nei suoi confronti».
Daspo a chi?
Raggiunto dalla notizia di questa ricostruzione, Galliani si è imbufalito. Le scuse di Andrea Della Valle, giunte dopo la partita, non hanno trovato un interlocutore sensibile ai ramoscelli di ulivo. «Sono trent'anni che qui succedono queste cose, è il peggiore stadio d'Italia», avrebbe sibilato Galliani. Agli insulti è abituato, ma non è impermeabile alle reazioni fisiche di un pubblico scelto e focoso. La parola come sempre passa ai filmati, che dovrebbero chiarire la dinamica degli episodi più delle ricostruzioni di parte, fisiologicamente lacunose. La questura avrebbe già identificato alcuni spettatori che hanno tentato di scavalcare le balaustre: per un paio di loro sarebbe pronto un Daspo. Le intemperanze delle curve, al confronto, sembrano routine.
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