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Galanti: “Astori? Una morte del genere non è da attribuirsi al mestiere di atleta”

"I meccanismi che agiscono nelle forme di morte giovanile durante il sonno sono diversi da quelli legati all'attività sportiva", dice il direttore del dipartimento di medicina sportiva di Careggi ed ex medico sociale della Fiorentina

Redazione VN

Giorgio Galanti, direttore del dipartimento di medicina sportiva di Careggi ed ex medico sociale della Fiorentina, ha parlato al Corriere Fiorentino della tragica scomparsa di Davide Astori:

"La cosa che qui appare inusuale e su cui bisognerà riflettere, anche se in medicina il "rischio zero" non esiste mai, è che la morte sia avvenuta nel sonno. I meccanismi che agiscono nelle forme di morte giovanile durante il sonno sono diversi da quelli legati all'attività sportiva. E a mia memoria, ogni qual volta un atleta è rimasto vittima di questi episodi è sempre accaduto in relazione a uno sforzo sportivo.

In via ipotetica, con l'autopsia si potrebbero trovare delle spiegazioni, come una malformazione cerebrale o una malattia cardiaca rara non diagnosticabile. Una cosa è certa, l'atleta è sempre stato controllato e le eventuali alterazioni legate all'attività del cuore durante lo sforzo sono state tutte monitorate. Una morte durante il sonno in un giovane è sicuramente una tragedia rarissima, ma non è da attribuirsi al mestiere di atleta. Doping? Non c'entra niente. Il livello di controllo in Italia ha raggiunto livelli elevatissimi e quindi questo sospetto non si pone neppure".

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