Diego Fuser ricorda al Corriere Fiorentino la sua rete decisiva segnata su punizione contro la Juve nel 90/91. Una partita speciale, quella dei monumenti di Firenze disegnati da migliaia di cartoncini in curva Fiesole per una delle più belle coreografie del calcio italiano e del gran rifiuto di Baggio di tirare il rigore che avrebbe, forse, pareggiato. Sul dischetto allora andò De Agostini e al resto pensò Mareggini, entrato, anche lui, nella storia.
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L’ex ala e la vittoria del ’91: “Con quel solo gol sono entrato nella storia”
«È stata una giornata speciale, impossibile da dimenticare così come quella rete che resta tra le più belle della mia carriera. Era il sogno di tutti, che potesse finire così. Volevamo vincere a tutti i costi, sentivamo quanto era importante per la nostra gente. E grazie a quel mio gol il sogno si avverò. Ancora ho negli occhi la gioia immensa dei tifosi sugli spalti, in quel momento avremmo tutti voluto che l'arbitro fischiasse la fine. E invece ci fu ancora da soffrire...» dice Fuser. «Adesso i viola sono pieni di grandi giocatori, ormai è una grande squadra con ambizioni importanti. I tifosi però non sono cambiati, erano caldissimi allora e lo sono anche adesso perché Firenze è una piazza speciale dove sarei rimasto a lungo se fosse stato possibile». Sulle tre partite in 12 giorni a partire da domenica «Saranno partite tutte da vedere — continua Fuser —, di sicuro lo farò e tiferò ovviamente per la Fiorentina e per Cuadrado che ammiro molto. Montella? (compagno di Fuser alla Roma) Una persona eccezionale, un ragazzo di un'umiltà incredibile, sono felice che stia facendo così bene. Credo che la sfida tra lui e Conte sia anche quella tra i due migliori allenatori della nostra serie A».
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