Bravissimo e permaloso come pochi altri, il giorno del gran rifiuto di Baggio di battere da juventino un rigore al Franchi Diego Fuser c'era e fu decisivo. Segnò un gran gol su punizione e senza quella prodezza la partita della rivincita sull'arroganza bianconera non sarebbe mai entrata negli annali. A Firenze si ambientò molto bene grazie al fraterno amico Aurelio Virgili con una sola pecca: non riusciva a capire il feroce sarcasmo dei fiorentini. Alla prima convocazione in Nazionale un giornalista gli disse scherzando che «allora chiamavano proprio tutti» e lui gli tolse il saluto per tre mesi. Poi tornò al Milan, vinse uno scudetto e approdò finalmente alla Lazio, dove trovò la sua vera dimensione, diventando il capitano.
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Fuser, l’eroe nel giorno di Baggino
Bravissimo e permaloso come pochi altri, il giorno del gran rifiuto di Baggio di battere da juventino un rigore al Franchi Diego Fuser c’era e fu decisivo. Segnò un gran …
David Guetta - Corriere Fiorentino
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