Furia anche negli spogliatoi (con l’intervento di Adv)

La rabbia di Delio Rossi nei confronti di Ljajic non si è placata sul campo. Tornato negli spogliatoi, nell'intervallo della gara con il Novara, il tecnico aveva ancora qualcosa da dire all'attaccante serbo, tanto da cercarlo immediatamente dopo aver varcato la porta dello spogliatoio. L'adrenalina dell'allenatore, insomma,. era rimasta la stessa degli attimi della sostituzione, quando il giovane Adem lo aveva irriso, offeso e ferito così tanto da fargli perdere completamente le staffe. Così, il riservato e mite Delio, avrebbe tentato un nuovo faccia a faccia con il ventunenne giocatore, mentre buona parte della squadra era incredula e non capiva cosa stesse accadendo.

Molti dei giocatori che erano in campo nel primo tempo del resto non si erano resi conto dell'incredibile episodio tra Rossi e Ljajic (Camporese giovedì fuori dai campini ha confermato di «non aver visto niente, perché posizionato dall'altra parte del campo»), così a un certo punto i senatori avrebbero chiesto al tecnico di piantarla (pare che qualcuno lo abbia proprio allontanato dallo spogliatoio), considerato che a quel punto occorreva scuotersi, reagire e provare a vincere la partita: «Adesso basta, siamo sotto 2-0 e questa partita dobbiamo vincerla», avrebbe urlato qualcuno della vecchia guardia, tra cui Montolivo. Il parapiglia nello spogliatoio comunque è durato lo spazio di qualche minuto, in quei momenti infatti era meglio per tutti pensare ad altro e tornare in campo prima possibile, tanto è vero che (Natali su tutti) i giocatori viola sono rientrati sul terreno del Franchi ben prima di quelli del Novara. Lo stesso Andrea Della Valle è sceso negli spogliatori, chiedendo alla squadra di non lasciarsi condizionare da quell'episodio. I vertici della società (Adv, Congnigni e Mencucci) poi non sono più ritornati in tribuna, cominciando proprio in quei minuti una riunione che avrebbe portato a fine partita all'esonero di Delio Rossi (l'articolo completo sul Corriere Fiorentino in edicola).

Leonardo Bardazzi, Lorenzo Marucci - Corriere Fiorentino