Corre in lungo e in largo, mai a vuoto, fino a quando Montella a sette minuti dalla fine gli concede di uscire per la standing ovation. Applausi per uno scintillante Cuadrado (che sarà riscattato dall’Udinese), con lo stadio che si alza in piedi per acclamarlo, come durante le sue discese con la linea laterale di destra fedele compagna. Finte e controfinte mai leziose, sempre funzionali allo scopo: saltare l’uomo. O meglio, gli uomini. Ecco perchè la tifoseria ha iniziato ad apprezzarlo da subito, notato già con la maglia del Lecce lo scorso anno, fino ad amarlo per quella fantasia che su quella fascia mancava da tanti troppi anni. Non solo attacco, però. Spesso Cuadrado si è messo a rincorrere anche gli avversari, coprendo la fascia destra con disarmante facilità. Cuadrado, al di là dei tre tenori in mezzo al campo è quello che non esce mai di scena dalla manovra della Fiorentina. Si propone e cerca il dribblig, riuscendoci spesso, ma anche sacrificandosi nel coprire quando l’Inter prova a sfondare dalla sua parte e quella di Tomovic, ottimo compagno di reparto. O meglio, della catena di destra, come usa adesso. Tomovic, infatti, si è rivelato partner ideale del colombiano, la sua presenza gli ha permesso di osare maggiormente, con il cuore più leggero, ben sapendo che anche un suo possibile errore può essere comunque rimediato proprio dal nazionale serbo.
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Freccia Cuadrado, il Franchi si esalta
Corre in lungo e in largo, mai a vuoto, fino a quando Montella a sette minuti dalla fine gli concede di uscire per la standing ovation. Applausi per uno scintillante …
Vita dura, in ogni caso, per i nerazzurri che non riescono a disinnescare il colombiano quando decide di puntare Nagatomo. Il samurai proprio non riesce a prendergli il tempo e i compagni di sventura interista chiamati al raddoppio arrivano spesso tardi, perchè quando il numero 11 viola vede arrivare l’uomo chiede lo scambio stretto.
Moto perpetuo che magari ha qualche effetto collaterale, coperto a meraviglia dagli stoccatori della squadra. Già, perchè il colombiano magari arriva dalle parti dell’area avversaria e il tiro diventa un qualcosa in più. Peccato per quel diagonale nel secondo tempo uscito di un soffio, ma sarebbe stata una prestazione da 10 e non ‘solo’ da 7. Sono prestazioni come queste che fanno gongolare il direttore sportivo Pradè che in estate è stato capace di mettere in piedi con l’Udinese una trattativa difficile, prendendolo in presito oneroso di un milione, con la possibilità di riscattare la metà a fine stagione per 5 milioni. Questo è il futuro. Il presente è un Cuadrado scintillante che ieri sera — anche in tante altre occasioni quest’anno — ha esaltato la tifoseria viola ben cosciente di potersi aspettare la giocata sempre. La tifoseria, già. Commuovente come sempre anche ieri sera. Pronta a sostenere la squadra che e soprattutto dopo le ultime prestazioni non all’altezza delle aspettative. La brutta sconfitta di Torino della scorsa settimana sembra lontana anni luce, quasi figlia di un’altra stagione. Subito schiacciata da una partita scintillante. Come Cuadrado, appunto.
Giampaolo Marchini - La Nazione
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