È allarme rosso sui conti della Serie A. Ne parla Marco Iaria su La Gazzetta dello Sport. Nel 2014-15, cioè nella stagione del crac del Parma, l'ex campionato più bello del mondo ha perso 365 milioni di euro. Nel 2013-14 erano 220. Un peggioramento che fa ancora più impressione se si pensa che nel dato aggregato manca proprio il club gialloblu. Gli altri campionati corrono e crescono a ritmi vertiginosi, quello italiano è avvitato in un sistema immobile e opaco. Il fatturato è pressoché stabile negli ultimi anni e leggermente aumentato (1,84 miliardi, circa 40 milioni in più rispetto al 2013/14) grazie ai diritti tv, che pesano per il 60%. La gestione è precipitata a causa dell'aumento dei costi (2,4 miliardi, metà in stipendi) e riduzione delle plusvalenze per circa un centinaio di milioni.
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FOTO – Gazzetta, la Serie A sprofonda: viola ancora in perdita
Nel 2014-15, cioè nella stagione del crac del Parma, l'ex campionato più bello del mondo ha perso 365 milioni di euro. Nel 2013-14 erano 220
La crescita dei debiti non accenna a diminuire e, al netto dei crediti, si è arrivati a 1,7 miliardi di euro. I debiti virtuosi (Juventus e Udinese, per investimenti a medio-lungo termine) sono un'eccezione, la ristrutturazione del debito di Inter e Roma non può lasciare tranquilli i tifosi, mentre diverse società (come Genoa e Chievo) hanno rateizzato le pendenze con il fisco. In Serie A 12 società su 19 hanno chiuso l'ultimo bilancio in rosso, con Juventus e Torino che vanno controcorrente. Dal 2018-19 la Federazione imporrà il pareggio di bilancio per evitare nuovi casi Parma e alcuni parametri sono già operativi. Alcune società rischiano per la prossima stagione il blocco del mercato e dal 2017 il diniego dell'iscrizione al campionato.
E la Fiorentina? Ecco quanto si legge: "I fratelli Della Valle avevano imposto per il club viola la via dell’autosufficienza ma dopo i due bilanci in utile nel 2012 e 2013, la Fiorentina è tornata in rosso: -37 milioni nel 2014, -14 nel 2015 nonostante la cessione di Cuadrado con relativa plusvalenza di 23 milioni. I costi continuano a non essere sostenuti dai ricavi caratteristici: gli stipendi hanno ripreso a crescere per assecondare le ambizioni del club. Ma è chiaro che l’apporto degli azionisti diventa imprescindibile: nel 2014 versati 22 milioni, nel 2015 altri 19 per un totale di oltre 250 milioni in 13 anni. Anche per questo rimane bassa l’esposizione bancaria della Fiorentina: solo 5 milioni di debiti".
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