Firenze vola sulle lacrime. E Simeone è da applausi

I nervi saldi della Fiorentina, nel giorno in cui il ricordo di capitan Astori si è fatto più lancinante, con il lungo applauso di tutto lo stadio allo scoccare del tredicesimo minuto, tredici come la maglia che indossava Astori. E l’anima sfilacciata dell’Udinese, che non trova mai il passo, e neppure l’energia, per opporsi con lucidità. Così diventano cinque le vittorie consecutive della Fiorentina (con vista Europa League) e salgono a sette le sconfitte a catena dell’Udinese. La rete del vantaggio viola - come risposta stamattina Il Corriere dello Sport/Stadio - la sigla Jordan Veretout, al 29° del primo tempo, realizzando un rigore scaturito da una giocata di Chiesa.

La Fiorentina utilizza una chiave ormai consueta: la freschezza di giovani carichi di elettricità come Chiesa (ammonito, salterà la sfida di sabato a Roma) e Saponara, mai decifrabili nelle intenzioni, e l’equilibrio tra i reparti. E qui diventa ampiamente percepibile il lavoro in profondità condotto da Stefano Pioli che a Firenze sembra aver finalmente trovato la propria dimensione più consona. Lo conferma l’esito del doppio cambio orchestrato a metà ripresa allorché Simeone e Dias rilevano Falcinelli e Saponara senza alterare l’armonia della manovra. Ed è proprio Simeone, danzando agilmente tra le maglie della difesa prima di piazzare il fendente decisivo, a chiudere la partita con il nono gol personale. E’ un “Cholito” da applausi nella prima giornata che lo vede partire dalla panchina.

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