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Firenze incrocio dei destini rosanero. Vittorie, delusioni polemiche e grandi ex

Storie di partite importanti e di marcatori che hanno cambiato casacca per diventare eroi o traditori

Redazione VN

Se qualcuno, a tavolino, avesse scritto la sceneggiatura di questo finale di stagione rosanero non avrebbe potuto immaginare location più azzeccata del “Franchi” di Firenze.

Uno stadio che, nell’ultradecennale era Zamparini, è stato teatro di partite memorabili, di vittorie passate alla storia, di sconfitte dolorose. Sfide che hanno visto come attori grandi ex, allenatori che hanno lasciato il segno, polemiche il più delle volte trascinatesi sino a Firenze dal “Barbera”.

In occasione dell’ultima retrocessione del Palermo, e qui i tifosi rosanero sono autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso, fu proprio la sconfitta di Firenze a sancire con una giornata d’anticipo la serie B. Quello, allenato da Sannino, era un Palermo ormai rassegnato. Nulla a che vedere con quello di oggi che ha rilanciato le proprie ambizioni nella corsa alla salvezza. 1 a 0 per la Fiorentina con gol di Luca Toni. E chi altrimenti. Proprio Toni, l’attaccante tanto amato e poi tanto odiato a Palermo che poi ha fatto le fortune della Fiorentina.

Percorso inverso nei cuori dei tifosi del Palermo ha fatto invece Alberto Gilardino. Odiatissimo per la rete di mano al “Barbera”, adesso è quello al quale tutti chiedono i gol che servirebbero per restare in serie A. Gol magari proprio al “Franchi” contro la sua ex squadra e quei tifosi che non l’hanno mai dimenticato.

Reti che servirebbero come il pane per una vittoria che sarebbe probabilmente decisiva. Gol e vittoria è un’accoppiata che negli anni è spesso andata in scena a Firenze per la gioia dei tifosi del Palermo. Per l’esattezza sono quattro i successi del Palermo dall’arrivo di Zamparini in viale del Fante. Vittorie, quelle degli ultimi anni, che si sono sempre portare dietro eroi e polemiche. Eroi dimenticati come Mariano Gonzalez che, dopo l’autogol di Lupatelli (ex anche lui dimenticato che all’epoca giocava in viola) segnò la rete decisiva nel 2 a 1 del 2 febbraio del 2005. Il gol della Fiorentina lo segnò Fabrizio Miccoli che poi avrebbe fatto la storia del calcio palermitano e, insieme a Simplicio, avrebbe messo la firma nel 2 a 0 dell’8 marzo del 2009.

Vittorie a suon di gol, ma anche di veleni. Come definire altrimenti il successo del 29 ottobre del 2009. Fu Amauri a mettere il sigillo sulla gara. Rosa in vantaggio con Di Michele, pareggio viola con l’autogol di Barzagli. Amauri riporta in vantaggio il Palermo con un gran colpo di testa. Nuovo pareggio a tre minuti dalla fine di Mutu, sì, proprio quello che al “Barbera” aveva segnato con Guana a terra e tutti i giocatori del Palermo fermi. La partita sembra finita e invece Amauri al novantesimo s’inventa il gol che resterà per sempre nella memoria dei tifosi rosanero. Il balzo in campo di Guidolin e le polemiche con il pubblico a Firenze vennero interpretate come la ripicca del tecnico nei confronti del club viola per un ingaggio che sembrava certo e poi era saltato.

Cinque anni dopo, il 27 novembre del 2011, a prendersi la ribalta sarebbero stati Josip Ilicic e Javier Pastore autori dei gol del 2 a 1 in favore del Palermo di Delio Rossi. Due reti spettacolari che i tifosi della Fiorentina salutarono sportivamente tutti in piedi applaudendo alle prodezze del Flaco e dello sloveno che oggi veste la maglia viola. E indovinate chi segnò la rete della Fiorentina? Sì, proprio lui. Proprio Alberto Gilardino. Domenica Ilicic e Gilardino si ritroveranno uno contro l’altro, ma con le maglie invertite per un altro incrocio di destini che fa di questa partita una partita speciale.

La Repubblica Ed.Palermo