A ognuno il suo doppio. Le caratteristiche non sono sempre le stesse, ma il ruolo sì. Una Fiorentina double face, dove scegliere diventa più facile. Montella, insomma, ha a disposizione due squadre, più qualche aggiunta e qualche ragazzo. Roba da top club, soprattutto se si considera che il valore delle due squadre in linea di massima si equivale. A cominciare dal portiere. Anche se questo è l’unico ruolo dove le gerarchie sono già definite. Viviano è il titolare, Neto la riserva. Ma il brasiliano è un’alternativa importante. E ha un futuro anche nella sua nazionale. A giugno ma se arriva un’offerta anche a gennaio - potrebbe andarsene.
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Fiorentina, un puzzle tattico: ognuno ha il suo vice
C’è un’abbondanza da top club. E ci sono ancora facce da scoprire
Poi la difesa. In questo momento trovare spazio lì non è facile. Roncaglia, Rodriguez e Tomovic sembrano intoccabili, però se serve un’alternativa c’è. Anche se forse questo è l’unico reparto che con i cambi perde in qualità e concretezza. Eccetto Savic, che come abbiamo già visto è uno che ci sa fare. Lui è l’alter ego di Tomovic e uno vale l’altro. Più difficile rinunciare a Roncaglia e Rodriguez, soprattutto se le alternative si chiamo Hegazy e Camporese. L’egiziano è una specie di oggetto misterioso, Camporese è giovane. Diciamo che al momento ci sono quattro titolari per tre posti, più due ragazzi.
In mezzo al campo il ballo delle coppie lascia abbastanza tranquillo il tecnico. Partiamo dalle fasce. A destra ci sono Cuadrado e Cassani. Il colombiano gioca un calcio più rapido e più estroso. Salta l’uomo, taglia, vede la porta ma ha anche quella piccola dose di anarchia tattica che a volte può creare problemi. In questo momento, però, è devastante. Cassani invece ha corsa e profondità, sa difendere meglio di Cuadrado, è uomo da cross. C’è l’imbarazzo della scelta. Dall’altra parte meno margini per un cambio. Pasqual in questo momento sembra intoccabile, però se serve c’è Llama. Pasqual è più difensore che attaccante, Llama il contrario, ma tutti e due sono in grado di dare spinta e copertura. Dipende dagli avversari, dalle partite, dalle condizioni fisiche. Al centro un altro paio di intoccabili. Pizarro è il cervello della Fiorentina. Quello che ragiona e dà i tempi. Il centrocampista d’esperienza e molta sostanza. L’alternativa è Olivera, giocatore abbastanza bistrattato l’anno scorso, ma contro il Bologna ha giocato una partita quasi perfetta. Non è la stessa cosa di Pizarro, però il cambio ci sta. L’altro punto di forza del centrocampo è Borja Valero. Una sorpresa. Uno dei più decisivi. In attesa che ritorni Aquilani, altro giocatore con testa e piedi. Nelle logiche della Fiorentina un altro titolare. Contro il Chievo può andare in panchina, tornerà contro la Lazio. Nel caso di Borja Valero e Aquilani le alternative si chiamano Romulo e Mati Fernandez. Il brasiliano è un’altra piccola rivelazione di questa prima parte di stagione, il cileno uno a cui si rinuncia malvolentieri. Infatti il tecnico sta lavorando per trovargli una collocazione. Senza dimenticare che nel gruppo ci sono anche Migliaccio e Della Rocca.
E arriviamo all’attacco. Manca un centravanti da quindici gol, e Ljajic non vale Jovetic. Però per l’altro posto il ballottaggio tra Toni e El Hamdaoui è intrigante. Fisicamente sono diversi, e sono diversi anche per caratteristiche tecniche e gioco, però l’alternanza è possibile. Domenica contro il Chievo giocherà probabilmente Toni dall’inizio, poi l’altro. È la regola della casa. Ho un doppio, quindi sono.
Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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