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Fiorentina, un attacco che fa paura

Rispetto all’anno scorso un incremento di gol dell’85%

Redazione VN

Una squadra che ha vinto 4 volte nelle ultime 5 partite, con un calendario favorevole davanti e senza l’obbligo di qualificarsi in Champions per evitare drammi contabili: non è solo per questa leggerezza d’animo e la striscia piuttosto soft delle nove avversarie che la Fiorentina viene guardata con preoccupazione dalle squadre che si ammucchiano per strappare i posti di prestigio e i contributi dell’Uefa. Quelli buoni — ricordiamolo — arricchiranno la prima e la seconda con un minimo di 25 milioni per l’ingresso nei gironi Champions, mentre la terza dovrà superare un preliminare per arrivarci, sennò solo briciole di banconote e qualificazione in Europa League: ma già arrivare terzi non sarebbe male, com’è noto e come rimbomba nelle orecchie del Milan, fra due settimane a Firenze per uno spareggio da cortocircuito.

Ma il vero problema (per gli altri) è che la Fiorentina segna tanto e in modo diverso, non è prevedibile, non sai mai come prenderla, ti stordisce con i passaggi e poi banchetta penetrando laddove di solito è imprevista: sono addirittura 24 le reti in più rispetto a un anno fa, un aumento che in percentuale raggiunge l’85 per cento.E in questo finale di campionato Montella avrà a disposizione tutte le varianti possibili, compreso El Hamdaoui che ha avuto troppi problemi fisici per trovare continuità, e Toni che ha segnato le sue sette reti in casa, un grimaldellone per schiantare le difese a blindate a mucchio. E poi c’è Rossi, che aspetta il via libera dall’ultima visita in Usa (4 aprile) per sintonizzare la testa con l’idea del rientro. Le gambe e il piede sinistro rispondono già alla grande negli allenamenti con la palla. E avere Pepito, anche se solo in panchina, nelle ultime partite del campionato sarebbe il vantaggio decisivo (altro che calendario).

Angelo Giorgetti - La Nazione