Fiorentina-Torino non è soltanto l’incrocio tra le nemiche della Juventus ma soprattutto, considerato il momento, un derby tra reduci dell’Europa League, una coppa meno nobile rispetto alla Champions e più estrema perché si gioca il giovedì sera e riparte dai sedicesimi (quindi ha due partite in più). La Viola viene da sei risultati utili consecutivi in campionato (4 vittorie e due pareggi), il Toro addirittura da dieci (cinque vittorie e cinque pareggi). Se prendiamo la classifica del 2015 i granata sono al secondo posto con il Napoli (la Juve è prima ma con una partita in più), la squadra di Montella al quarto.
stampa
Fiorentina-Torino. Che duello tra reduci, uniti in Europa
Nemiche della Juventus, inseguono un sogno in Europa: due squadre in salute, stasera sarà spettacolo
Al Franchi stasera si troveranno due delle squadre più in salute della serie A, ma il faccia a faccia cade esattamente in mezzo alla doppia sfida europea, tra le scorie di quel che è stato e le speranze di quel che sarà. Difficile preparare il campionato così. Non giocheranno i migliori, giocheranno i più pronti. Tenendo conto dei pareggi dell’andata europea, deludente per il Toro, esaltante per la Viola e le prospettive del ritorno, la trasferta a Bilbao per la banda Ventura e la sfida del Franchi contro il Tottenham per quella di Montella. Scorie che peseranno, sul fisico e sulla testa. Difficile resettare tutto e concentrarsi sul campionato in un momento cruciale. Ogni previsione, perciò, è azzardata. L’anno scorso, la Viola ha pagato lo scotto delle fatiche infrasettimanali. Il Toro lo ha pagato invece a inizio stagione, durante i gironi di qualificazione. Vedremo. Dipenderà da tanti piccoli fattori. L’importante sarà non sbagliare l’approccio.
Messa così l’Europa potrebbe sembrare un peso. In realtà è un vanto. L’Italia, dopo averla snobbata per anni, ha capito che è una tappa fondamentale nella ricostruzione del nostro calcio vecchio, stanco, povero. Se siamo precipitati nel ranking e di conseguenza abbiamo perso una squadra in Champions la colpa è delle nostre debolezze in Europa, soprattutto in Europa League, che non abbiamo mai vinto. L’ultima volta, nel ’99 con il Parma, si chiamava ancora coppa Uefa e molti l’avevano ribattezzata coppa Italia. Ora, facendo i debiti scongiuri, sembra di essere tornati a quel periodo felice.
Mai abbiamo avuto cinque squadre nell’Euroleague. E nell’andata nessuna è rimasta sconfitta. Con tanto impegno e un po’ di fortuna potremmo fare l’en plein e qualificarle tutte agli ottavi. Il Napoli, dopo il roboante 4-0 in Turchia, sosterrà poco più che un allenamento al San Paolo contro il Trabzonspor. Le altre 4 hanno pareggiato anche se quelli casalinghi di Roma e Toro danno un esiguo vantaggio a Feyenoord e Athletic Bilbao, mentre l’Inter è in netto vantaggio dopo il 3-3 in casa del Celtic. Diverso, molto, il pareggio della Fiorentina, che nel sorteggio ha trovato l’avversario più tosto. L’1-1 di White Hart Lane è una mezza vittoria, ma non dà garanzie per il ritorno. Il Tottenham resta una montagna maledettamente difficile da scalare, specialmente se a Firenze Pochettino deciderà di mandare in campo i miglior. Ma la Fiorentina può farcela. E l’en plein è possibile. Lasciamo perdere le rivalità di cortile. Uniti si può risalire la china, anche se il terzo posto (che garantirebbe una squadra in più) è lontano. Intanto consolidiamo il quarto alle spalle della Germania. L’importante è aver capito la lezione. E non sbagliare più.
Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA