stampa

Fiorentina sfinita alla meta, mai tanti micro-infortuni

Una squadra spremuta: domenica ne mancano 9

Redazione VN

Strapazzata. Sfinita. Sfibrata. Fatta a pezzi. La salvezza della Fiorentina è stata costruita sui muscoli stanchi dei suoi giocatori. Uno dopo l´altro si sono arresi tutti e domenica ne mancheranno otto, più Ljajic si arriva a nove. Un campionato così non si era mai visto, e di certo ci sono delle responsabilità in chi ha gestito la preparazione atletica, ma ancora di più in chi ha costruito una squadra senza alternative vere.

(...) Jovetic è tornato dalla Germania con delle buone notizie: nessuna lesione al menisco. Con lui c´era anche Nastasic, leggera sollecitazione al legamento la diagnosi. Niente Cagliari. Pure Gamberini non ci sarà, ha una distorsione alla caviglia, fuori sette giorni. Montolivo, invece, dovrà stare a riposo dieci giorni per una lesione alla coscia. E poi Behrami, costretto a giocare a Lecce con una spalla fuori uso e poi costretto anche a uscire. Niente da fare nemmeno per lui. Oltre a questi giocatori c´è l´assenza cronica di Kroldrup, e quelle già metabolizzate di Amauri e Vargas. E gli altri? Beh, non è che la situazione complessiva sia eccitante. Sempre a quanto ha detto Guerini a Lecce anche Kharja e Olivera non stavano bene. Dunque ancora una volta la Fiorentina si dovrà arrangiare. Possibile che il tecnico faccia giocare Zohore.

E le colpe? Di tutti. Mihajlovic ha lavorato poco e male sui muscoli dei suoi giocatori, e pure Delio Rossi non è riuscito a fare granché. Recuperi a volte un po´ affrettati, giocatori spremuti per mancanza di alternative, la continua richiesta di stringere i denti laddove era possibile. In più ci si è messa anche la classifica, che non ha mai permesso al tecnico di fare scelte di secondo piano. E anche se c´è chi sostiene che il numero degli infortuni non sia allarmante, questo stillicidio di muscoli che si allungano, stirano o distraggono fa un po´ effetto. Anche su questo dovrà lavorare la Fiorentina pensando al nuovo allenatore. (...)

Giuseppe Calabrese - La Repubblica