Un passo indietro. Gigantesco. Pioli - scrive La Nazione - ammette che la sconfitta è nata per un calo mentale e i troppi errori, fra questi principalmente l'assenza della giusta aggressività. Ora: se una squadra giovane come la Fiorentina, costruita per avvolgere gli altri con intensità e cattiveria agonista, declina nel quasi nulla la sua caratteristica principale, quella addirittura per cui è stata concepita dopo gli snob dei passaggi orizzontali, il problema è davvero serio.
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Fiorentina senz’anima. E c’è il rischio del disamore
Il gigantesco passo indietro della Fiorentina deve far riflettere Pioli durante la sosta
La prima domanda è questa: quanto credono i giocatori in quello che stanno facendo? Quanto il 4-2-3-1 molto variabile in attacco, con i tre dietro all'attaccante che si scambiano continuamente la posizione sorretti da un centrocampo a due, riesce a valorizzare le caratteristiche a disposizione? Perché non è sufficiente correre tanto, è necessario correre bene avendo in mente le soluzioni giuste in ogni fase di partita e in ogni zona del campo. Se non l'identità da squadra, la Fiorentina dovrebbe aver sviluppato una sicurezza media sul progetto di partita da condurre. Pioli sfrutti la sosta per parlare chiaro ai giocatori: mai come ora è utile trovare unità d'intenti perché il patrimonio più importante è il sostegno dei tifosi. Che non possono provare simpatia per la Fiorentina vista ieri.
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