Buona la prima contro il Grasshopper, il problema è che la seconda, la terza e la quarta stanno per arrivare di schianto prima della lunga pausa di settembre. Il calcio che si comprime e poi sparisce è un controsenso dei calendari e nasce dagli interessi mai troppo chiariti di chi gestisce il pallone mediando gli interessi delle Nazionali e quelli delle Tv che strapagano i diritti. Gli ingorghi di partite sono probabilmente un male necessario, però a nessuno sfugge la consolidata assurdità.
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Fiorentina senza respiro
Pizarro ci prova, l’alternativa è Borja Valero (COMMENTA)
La Fiorentina aggiunge all’ingorgo di fine agosto la presenza europea e fa tutto fuorché lamentarsi, visti i tre anni di assenza dalle coppe. Qualche calcolo però è giusto farlo. E allora Montella sta pensando al turnover solo in proiezione Grasshopper, essendo il match di ritorno privo di pericoli teorici, mentre contro il Catania giocherà una squadra molto simile a quella che ha vinto in Svizzera. La vera incognita è Pizarro, che la Fiorentina spera più che mai di poter recuperare essendo squalificato Ambrosini (per ironia dei cartellini espulso nel finale della partita contro il Siena che poi è valsa i preliminari Champions per il Milan). Se il Pek dovesse restare ai box in quella posizione è pronto a scivolare Borja, una scelta sicura che però toglierebbe un po’ di qualità a livello di percussione. Per domani non sono previste molte altre novità, con la conferma della coppia Rossi-Gomez e l’eventuale lancio di Mati come interno se Borja dovesse essere impiegato come regista.
Discorso assolutamente diverso giovedì contro il Grasshopper, quando probabilmente ci sarà spazio per Joaquin, Alonso e Iakovenko, più Hegazi o Compper in difesa.
Ma ora interessa il campionato, dove la Fiorentina ha un’esigenza esattamente identica a quella di giovedì scorso in Svizzera: partire bene. Le immagini della partita sono state riviste con particolare attenzione ad alcuni episodi, in particolare quello del gol di Anatole. Due le considerazioni condivise: la libertà del centravanti è nata dalla mancanza di comunicazione fra Roncaglia e Cuadrado.
La seconda verifica è stata fatta su Neto, al quale dopo aver rivesto più volte le immagini lo staff tecnico non ha attribuito responsabilità per il gol di Anatole. Troppo solo l’attaccante svizzero, che avrebbe potuto mirare in qualsiasi direzione e troppo veloce la palla che ha battuto il portiere (quasi) sul proprio palo. La stagione delle verifiche comunque continua, manca una settimana alla fine del mercato.
La Nazione
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