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Fiorentina, notte da dentro o fuori

La battaglia di Basilea raccontata da La Nazione

Redazione VN

Il passato che ritorna per Sousa e il presente ancora incerto per la Fiorentina in Europa, un incrocio straniero di rivalse, muscoli da mostrare e calcoli da fare: viola qualificati ai sedicesimi in caso di vittoria (con un contemporaneo pareggio fra Lech e Belenenses), ma tutto qui è scontato fuorché la collaborazione del Basilea. Che non sembra attualmente al massimo dello splendore _ due partite perse _ e ha la difesa più corta di quella viola, record probabilmente europeo, essendo costretto a riadattare il centrocampista Xhaka sull’esterno basso e il laterale Lang come centrale.

L'allenatore Fischer (ex Zurigo) non ha uno spettacolare feeling con i tifosi, e viceversa, per antiche rivalità riemerse dopo due kappaò. Ma stasera sarà battaglia vera, lo ammette Tomovic che insieme a Sousa frequenta l’incontro con i cronisti prima della partita: «Ci siamo complicati la vita nelle partite casalinghe, abbiamo molta fame». Sousa fa l’allenatore e non il benzinaio, ma parla di carburante e di percorso da pianificare durante tutta la stagione, rispondendo in questo modo anche alla considerazione di Andrea Della Valle («Precedenza al campionato»). Per Sousa la questione per ora non esiste, almeno non in termini di gerarchie agonistiche: «Stiamo cercando di lavorare per la cultura della vittoria, che si alimenta solo vincendo. Per cui è impossibile distinguere l’importanza di avvenimenti diversi, lo spirito deve essere sempre lo stesso. Certo che durante un viaggio si può aggiustare la velocità anche in base al carburante che resta».

Tradotto: non è davvero il tempo di scegliere. Bisognerà semmai vincere con la migliore formazione possibile, anche se Borja resta un’incognita per una trauma contusivo. Sousa a scanso d’equivoci ripete la sua filosofia: «Non faccio mai calcoli, lavoro per vincere sempre. Poi i conti si faranno alla fine con i risultati».

Suarez, invece, è rimasto a casa. In Europa la panchina è... corta.

La Nazione