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Fiorentina-Milan, colpi di rasoio

Fair play a colpi di rasoio fra Milan e Fiorentina a sei giorni dallo spareggio a distanza per il terzo posto. Volendo riassumere: siete poveracci, sibila Galliani. Ah sì? Ci …

Redazione VN

Fair play a colpi di rasoio fra Milan e Fiorentina a sei giorni dallo spareggio a distanza per il terzo posto. Volendo riassumere: siete poveracci, sibila Galliani. Ah sì? Ci viene da sorridere, perché se paragoniamo i fatturati siamo poveracci, eppure vi stiamo ancora alle calcagna (risponde l’ad viola Sandro Mencucci). Un uppercut sarcastico, e sembra francamente il minimo. Ci sono in questo momento 30 milioni di buoni motivi per mantenere al minimo il livello di diplomazia con i rossoneri, già bassino fin dai tempi del trasloco a costo zero di Montolivo al Milan, tornato con la fascia lustra di capitano domenicale, casualmente promosso a Firenze. E se Galliani schizza veleno dopo la battuta di Montella sulle maglie-Champions preparate in anticipo dal Milan, Mencucci risponde con ironia.

Duecentoquarantatrè milioni di ricavi i rossoneri, sessantasei i viola (dati 2011/12): logico che la bagarre dell’ultimo tuffo sia per la Fiorentina un motivo di goduria sportiva e finanziaria contro i riccastri scialacquatori (67 milioni di deficit nell’ultimo esercizio). Anche i viola erano sotto di 32, ma nell’ultima stagione il trend si è invertito e fa ancora più notizia il braccio di ferro che mette ansia al Milan, re assoluto dei fatturati in Italia, seguito da Inter, Juve, Napoli e Roma. Fair play avvelenato a parte, la Fiorentina è sicuramente più serena del Milan che affida ai preliminari Champions un potere salvifico di vitamina contabile. Anche il quarto posto sarebbe un successo per i viola, liberi ieri e oggi e pronti a ripresentarsi con Ljajic nell’ultima di campionato. Il braccio di ferro viola con il Milan passerà anche da Siena, dove i tifosi hanno in fantastica antipatia le due squadre; siccome sarà difficile farle perdere tutte e due, sarà interessante capire l’atteggiamento degli ultrà del Siena (che hanno però annunciato una protesta per il caro-biglietti deciso in occasione dell’ultima partita di campionato). (...)

Angelo Giorgetti - La Nazione