Fiorentina e Roma sono due squadre ancora forti che hanno smesso di essere belle, le più belle. Lo sono state, eccome, al primo anno di vita, il primo anno di Montella e il primo anno di Garcia. Erano in culla ma sgambettavano che era un piacere. Avevano, allora, un vantaggio determinante per la continuità del gioco: erano fuori dalle Coppe. La Fiorentina è tornata in Europa League con Montella, così come la Roma ha rimesso piede in Champions con Garcia. Gli obiettivi, intesi come risultati, sono stati conquistati e di questo va dato merito a due tecnici che, per motivi diversi, stanno attraversando il momento più complesso delle loro carriere a Firenze e a Roma.
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Fiorentina e Roma: meno belle ma sempre forti, oggi la verità
Fiorentina e Roma sono due squadre ancora forti che hanno smesso di essere belle, le più belle. Lo sono state, eccome, al primo anno di vita, il primo anno di …
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Ad abbassare il livello del gioco delle due squadre ha contribuito la stagione finora non esaltante di due centrocampisti fantastici, fra i migliori della Serie A: Borja Valero (ora in ripresa) e Pjanic, che raramente ha raggiunto le cime della scorsa stagione. Se lo spagnolo fosse rimasto lo stesso del primo anno di Montella, la Fiorentina avrebbe avuto qualche problema in meno. E come lui Cuadrado. Ci sono dei dati che rendono chiara la differenza fra le due formazioni. La Roma ha il miglior possesso palla del campionato, la Fiorentina è quarta; ma quando si passa alla supremazia territoriale (possesso palla nel centrocampo avversario) la squadra di Montella diventa seconda dietro alla Juve con 14'02" di media a partita e la Roma scende al quarto posto con 13'20". Tuttavia il dato statistico che davvero fa risaltare il modo diverso di giocare delle due squadre sta nel rapporto possesso palla/tiri: la Roma tiene di più il pallone, ma conclude meno della Fiorentina, che al tiro arriva più di tutte le squadre di Serie A: 16 volte a partita. La Roma si ferma a 13.
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