Viaggio nell'Euro-Fiorentina quello proposto stamattina sulle pagine di Stadio. Firenze che si è riconosciuta in Tatarusanu, detto il «freddo» ricordando il successo di Romanzo Criminale. In Salah che sta cancellando anche il ricordo dell’amatissima «vespa», Juan Cuadrado, che se ne è andato lasciando appunto trentacinque milioni in pegno e pure il prestito lungo dell’egiziano volante. Firenze, che dopo momenti di cartavetrata si sta totalmente riconoscendo in Montella che niente concede alla piazza, perché non vuole feste quando ci si deve approntare alle battaglie.
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Fiorentina, dall’Europa al salto finale. Cosa c’è e cosa manca
I nuovi pilastri della squadra, il ruolo di Montella e quello del club. Il sogno si chiama Champions League
Proprio la gara di Londra ha confermato che mancano forse due soli scalini per far arrivare la Fiorentina sul pianerottolo delle Coppe che contano. Battaglia per il nuovo stadio, ma se non si sblocca la situazione anche pronti alla copertura del Franchi se la soprintendenza dovesse trovare uno spazio di trattativa. Poi l’investimento del tesoretto lasciato da Cuadrado, una buona parte di quei 35 milioni ottenuti dalla cessione a gennaio del colombiano.
Poi il risparmio, fondamentale, della cifra risultante dalla cessata proprietà di giocatori come El Hamdaoui, Lazzari, probabilmente anche Vargas, l’addio di Neto, Lupatelli, anche la possibile cessione di Ilicic. E poi? Ecco la disponibilità dei Della Valle, da Andrea a Diego, per l’ultimo scalino da salire. Trenta, quaranta, cinquanta milioni di euro, dalla famiglia padrona se davvero si individuerà la possibilità del salto definitivo. E’ questo che si aspetta anche Vincenzo Montella, un investimento per la grande Europa, per rilanciare il formidabile sogno vissuto a Londra, per diventare una certezza nelle Coppe.
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