La Gazzetta dello Sport di oggi dedica spazio al primato della Fiorentina figlio... dell'austerity. Sembra un paradosso ma è così perchè questo risultato sta maturando nell'anno in cui i Della Valle hanno chiuso i rubinetti, dopo il deficit di -37 milioni registrato lo scorso 31 dicembre. Si riporta anche qualche passaggio dei temi emersi nell’assemblea del 23 aprile: «La società dovrà avere come obiettivo quello dell’autonomia finanziaria. L'obiettivo è imperativo e pertanto l’equilibrio economico-finanziario dovrà essere raggiunto già a partire dalla prossima stagione sportiva».
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Fiorentina, storia di un primato nato dall’austerity. Modello? Il Siviglia
Il giornalista esperto di calcio e finanza Marco Iaria scrive stamattina di Fiorentina. Modello Siviglia
L’ingaggio di Paulo Sousa, costruttore di uomini e schemi low cost, il mercato quasi a saldo zero tra acquisti e cessioni, la valorizzazione di talenti sono figli di quelle scelte aziendali. Nel calcio i soldi fanno spesso (non sempre) la felicità, ma se il budget è quello che è allora bisogna lavorare d’ingegno. Ed è quello che hanno fatto a Firenze. Dal 2002, Diego e Andrea Della Valle hanno versato in conto capitale 216,4 milioni di euro. Tra gli attuali proprietari di squadre italiane, dopo la cessione di Moratti a Thohir, solo Berlusconi e Agnelli hanno speso di più. Nel 2014 il bilancio viola è stato di lacrime e sangue: 37 milioni di perdita, la più pesante dell’era Della Valle, con gli stipendi a bruciare l’85% del fatturato, pari a 89 milioni. La società ha ridotto sensibilmente il monte-ingaggi: -17%. C’è ancora da tagliare ma un primo, importante passo è stato compiuto. Sul mercato ci si è mossi nell’ottica dell’autosufficienza: la vendita di Savic ha di fatto finanziato le operazioni in entrata con i colpi riusciti di Kalinic e Blaszczykowski.
(...) Il modello è quello del Siviglia, fabbrica di talenti e specialista in plusvalenze, eppure capace di vincere due Europa League di fila. La cessione di Cuadrado al Chelsea per 30 milioni, a gennaio, ha fatto da apripista e contribuirà a riequilibrare la situazione nel bilancio al 31 dicembre 2015. Certo, il tesoretto della Champions potrebbe schiudere nuovi orizzonti. Aspettando sempre lo stadio di proprietà.
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