C’è un dato, che è inequivocabile e che non può essere sottovalutato in questo inizio di 2013. E riguarda come al solito l’attacco viola, sotto pressione dall’inizio della stagione. La Fiorentina, dalle vacanze di Natale in poi, non ha quasi mai segnato su azione. Numeri, magari soltanto numeri, ma non può essere un caso. E tutte le reti (due in tre partite per la precisione) sono arrivate da azioni fortuite o da infortuni degli avversari. La prima ad Udinese, con il colpo di testa di Gonzalo Rodriguez che dopo la traversa colpì la spalla del portiere bianconero e si infilò in rete. La seconda contro il Napoli domenica scorsa: il lancio lancio da cinquanta metri di Roncaglia, la clamorosa indecisione di De Sanctis e la rete dei viola. Episodi, appunto. Nessuna rete, in duecentosettanta minuti, su azione manovrata.
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Fiorentina, caccia al gol perduto
Quattro gare senza reti su azione. Quello di Roncaglia era un cross
Vincenzo Montella su questo sta lavorando, non soltanto con gli attaccanti ma anche con i centrocampisti. Chiede maggiori inserimenti, chiede maggiori tiri da fuori, chiede più spregiudicatezza a chi imposta la manovra. E agli attaccanti chiede movimenti diversi, che Jovetic e gli altri non sempre riescono a fare. Per questo l’appello dell’allenatore viola nei giorni scorsi è stato chiaro: «Servirebbe, per migliorarci ancora, una punta con caratteristiche che non abbiamo». Chiaro, chiarissimo. Ma al momento dovrà fare con quelli che ci sono, forse addirittura fino a giugno quando arriverà sicuramente una punta di valore, come ha fatto capire anche Andrea Della Valle nei giorni scorsi. Al momento c’è il nuovo arrivato Larrondo, che non ha certo nel proprio dna la rete ma che, tutti si augurano, possa presto sbloccarsi e diventare l’attaccante che quando arrivò in Italia aveva tantissimi estimatori. Tra poche settimane tornerà ad esserci anche El Hamdaoui, impegnato adesso in Coppa D’Africa. Le sue caratteristiche, oggi, farebbero un gran comodo e se guardiamo i numeri è stato sicuramente uno dei viola a realizzare maggiori reti se confrontate ai minuti giocati. Montella lo aspetta, ma al momento dovrà farne a meno.
Allora rimangono sempre i soliti: Jovetic (su di lui, giustamente, sono riposte le maggiori aspettative visto il talento e il valore di mercato che ha), Toni (diventato ormai meritatamente un titolare, e pensare che era tornato a Firenze per fare quasi la riserva della riserva) e Ljajic, sicuramente il calciatore piú in difficoltà dal punto di vista realizzativo. L’allenatore viola continuerà a ruotarli, provando a migliorare la loro prolificità e la loro presenza nell’area di rigore avversaria. Troppo lontani, troppo discontinui in questo momento per essere decisivi e per permettere alla squadra di vincere le partite. Si lavora su questo in casa Fiorentina, con alle porte la difficile trasferta di Catania su un campo assolutamente difficile.
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